Microplastiche, a Luino progetti e idee per eliminarle
A Palazzo Verbania un incontro dedicato al tema della plastica dove, tra le altre iniziative, è stato presentato il progetto di una giovane studentessa del Politecnico di Milano
Continua l’impegno di Luino per l’ambiente. Nella mattinata di sabato 18 ottobre, Palazzo Verbania, ha ospitato un nuovo incontro dedicato al tema della plastica, elemento sempre più inquinante del nostro pianeta.
Presenti all’incontro Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa Srl, Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente di Regione Lombardia, Giuseppe Albertini presidente di Aime e Matteo Marchesi, presidente di Aime giovani.
Sono questi ultimi ad aver dato inizio all’incontro con una breve presentazione sulle microplastiche e i ringraziamenti all’amministrazione comunale per l’ospitalità. Il sindaco Enrico Bianchi si è detto ben felice di ospitare incontri che trattano tematiche importanti.
È quindi seguito l’intervento di Beatrice Dal Pio Luogo, studentessa di Ingegneria Ambientale del Politecnico di Milano, che ha presentato il progetto “Kotalòtos”, un sistema che permette di raccogliere le microplastiche dalle acque, «si tratta di elementi dannosi anche per l’ecosistema e la nostra salute», sottolinea la giovane ingegnere.
Il progetto ha come immagine un robot che ricorda un fiore di loto. Si tratta di un galleggiante, con un pannello solare sulla superficie, capace di rilevare i parametri di qualità del lago. Dei filamenti invece lavorano come dei catalizzatori e catturano le microplastiche. «Il pannello solare produce energia e attiva i catalizzatori che sono in grado, a loro volta, di attrarre a sé il numero maggiore di microplastiche ed accelerare il processo naturale del degrado delle stesse», spiega Beatrice Dal Pio Luogo. Un progetto interessante e ancora in fase embrionale che cerca supporto e sostegno finanziario ed istituzionale.
Dopo l’intervento di Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa, la conclusione dell’incontro è stata affidata a Raffaele Cattaneo che ha sottolineato: «Il problema non è la plastica, durante l’emergenza Covid-19 abbiamo visto la sua utilità per produrre plexiglass e mascherine ad esempio. È invce importante dove e come viene buttata e riutilizzata».
L’assessore all’Ambiente ha inoltre sottolineato che al momento si riesce a recuperare il 50% della plastica e a riutilizzarne solo il 25%. L’obiettivo «è arrivare a riutilizzarne il 100% nei prossimi trenta anni. Invito i giovani a proporre progetti finalizzati a questo scopo e che possano includere un continuo sviluppo affiancato da nuove tecnologie rinnovabili». Infine, sottolinea l’importanza di cambiare il nostro stile di vita per salvare il pianeta: «Solo se vinceremo questa sfida potremo continuare a vivere bene».
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