Report sul malaffare politico nel Varesotto, intervista a Caianiello: “Chiedevo il 7 mi davano il 4%”
La trasmissione di Ranucci ha affrontato le inchieste che stanno minando la credibilità del modello di efficienza lombardo. Dalla distribuzione degli incarichi di Caianiello ai favori ai parenti attribuiti a Fontana
Corruzione, ‘ndrangheta, accordi politici e favori a parenti e amici. La trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci, Report ha mandato in onda questa sera il suo approfondimento su uno spaccato della politica regionale e soprattutto della provincia di Varese degli ultimi anni con Nino Caianiello, grande affabulatore intervistato nel salotto di casa sua, intento a snocciolare percentuali per le tangenti che intascava «per fare la “politica”, le campagne elettorali. Chiedevo il 7% e mi davano il 4».
Giorgio Mottola mette in fila fatti e cifre, reti di conoscenza e collegamenti che comprendono gli oscuri rapporti tra il principale referente di Forza Italia fino al 2019, Peppino Falvo (sul quale si è appena conclusa un’indagine) e la famiglia calabrese vicina ai Farao di Cirò Marina, dei De Novara che avrebbe portato 300 voti di compaesani alle amministrative del 2014, in cambio dell’assessorato alla figlia Francesca De Novara.
A raccontare la sua elezione a sindaco all’inviato di Report è lo stesso Danilo Rivolta, alla guida di Lonate Pozzolo dopo quella tornata elettorale e arrestato per corruzione nel 2018. Da lui ha avuto origine (con le sue dichiarazioni e ammissioni) l’inchiesta Mensa dei Poveri in fase di rinvio a giudizio sul sistema di incarichi e “decime” imposte dal mullah Caianiello a imprenditori, professionisti «compresi esponenti delle forze dell’ordine» – come ci ha tenuto a sottolineare l’ex-stratega della politica provinciale.
Grazie alle ammissioni di Caianiello e dei suoi uomini (raccolte dai pm Furno, Bonardi e Scudieri da una parte e dalle colleghe della dda Cerreti e Vassena con l’inchiesta Krimisa) si è iniziato a fare luce su un sistema di potere durato quasi 20 anni e proseguito anche dopo l’arresto di Rivolta con i tentativi da parte della ‘ndrangheta, di influenzare anche l’elezione successiva (senza riuscirci).
Ranucci ha iniziato la puntata partendo, però, dal fronte leghista con cui il grande tessitore Caianiello ha sempre tenuto ottimi rapporti . Sempre attraverso Mottola è tornato sui grattacapi del governatore lombardo Attilio Fontana per la fornitura di camici da parte di suo cognato agli ospedali, le consulenze dell’Asst Milano Nord alla figlia avvocatessa e una sorta di attività abusiva messa in atto dalla moglie di Giancarlo Giorgetti all’interno dell’ippodromo di Varese.
La fonte di Mottola, in questo caso, è un dipendente comunale che ha raccontato l’intervento della Polizia Locale che ha rilevato la mancanza della Scia. Intervistato anche l’assessore al’Urbanistica Andrea Civati che già da consigliere aveva di fatto contribuito a far emergere i presunti conflitti d’interesse a Palazzo Estense con Fontana sindaco.
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