Scatta l’emergenza nella galleria di base del Monte Ceneri: esercitazione per 300 comparse
Il punto focale dell’esercitazione era la verifica delle operazioni di salvataggio all’interno e all’esterno della galleria. Daniel Schlup, responsabile di progetto e dell’esercitazione, spiega come si è svolta
Sabato notte circa 200 forze d’intervento e quasi 300 comparse provenienti da tutta la Svizzera e dai Paesi confinanti si sono esercitate nell’evacuazione e nell’autosalvataggio dalla galleria di base del Monte Ceneri. Il punto focale dell’esercitazione di salvataggio «Sarè» era la verifica delle operazioni di salvataggio all’interno e all’esterno della galleria.
«L’esercitazione si è svolta nel migliore dei modi e senza incidenti, il che per noi è di grande importanza spiega Daniel Schlup, responsabile di progetto e dell’esercitazione delle FFS – Le FFS hanno dimostrato che in caso di evento le procedure di allarme e di salvataggio nella galleria di base del Monte Ceneri funzionano sia a livello teorico che pratico. Le condizioni date dall’Ufficio federale dei trasporti sono state rispettate e il traffico misto della lunga percorrenza, del traffico regionale e del traffico merci può partire, come pianificato, da oggi lunedì 12 ottobre. Inizia così la fase 3 dell’esercizio di prova, durante la quale si continuerà a testare il traffico nella nuova galleria. Nei mesi a venire dovremo lavorare sulle restanti condizioni e attuare misure di miglioramento».
L’esercitazione di salvataggio era stata originariamente pianificata per giugno, ma a causa del coronavirus era stata rinviata: «Questo – prosegue Schlup – ha richiesto una ripianificazione completa e un notevole lavoro supplementare. Fra l’altro abbiamo dovuto anche elaborare un piano di protezione per il coronavirus. Svolgere l’esercitazione nelle condizioni attuali è stata una grande sfida. La priorità era la protezione di tutti i partecipanti. Le misure di protezione includevano l’obbligo generale della mascherina durante l’esercitazione, il rispetto delle distanze e delle norme igieniche e la misurazione della febbre al momento del check-in. Tutti i partecipanti si sono attenuti alle misure in modo esemplare».
Prima di ciascuna messa in esercizio, le FFS devono dimostrare che i processi e le procedure elaborati nel piano di sicurezza funzionano in caso di emergenza: «La sicurezza è la massima priorità delle FFS. In tal senso, è decisiva la collaborazione delle forze d’intervento interne ed esterne. Solo quando tutti i processi funzionano in modo fluido possiamo rispettare, ad esempio, i tempi di soccorso. Occorre testare inoltre la comunicazione fra la centrale d’esercizio di Pollegio e le organizzazioni di soccorso del Cantone Ticino, gli annunci con altoparlante nel treno e la segnaletica nella galleria».
Hanno preso parte all’esercitazione anche rappresentanti delle organizzazioni di soccorso del Canton Ticino (pompieri, servizi sanitari e polizia), la protezione civile e la scuola sanitaria di Airolo. Per quanto riguarda le FFS erano coinvolti il settore Interventi, la Polizia dei trasporti, l’intera organizzazione d’esercizio (CE Sud) e la Gestione delle emergenze e delle crisi delle FFS, inclusi circa 20 osservatori che hanno documentato l’esercitazione di salvataggio.
Più della metà delle quasi 300 comparse che simulavano i viaggiatori proveniva dal Ticino e dall’Italia, le altre arrivavano dalla Svizzera tedesca e dalla Germania. In questo modo è stato siddisfatto un altro requisito importante, perché è necessario garantire anche gli annunci e la segnaletica in più lingue.
Fondamentale il ruolo dei viaggiatori: «Diversamente da quanto avviene nella galleria di base del San Gottardo, nel Ceneri vengono impiegati treni Tilo non accompagnati (ovvero senza agenti del treno a bordo) nel traffico regionale – spiega il responsabile dell’esercitazione – Nel piano di sicurezza è pertanto previsto il cosiddetto autosalvataggio. In un treno regionale non accompagnato, i viaggiatori non sono guidati e indirizzati da un capotreno: devono seguire autonomamente le istruzioni fornite dagli annunci nel treno, oltre alla segnaletica nella galleria, e cercare la zona di sicurezza più vicina».
Tutto ha funzionato senza intoppi, anche grazie alla massima disponibilità e la motivazione di tutti i partecipanti durante i preparativi e lo svolgimento: « Mi è piaciuto, soprattutto, vedere grande coesione fra interni ed esterni – conclude Daniel Schlup – Come per il San Gottardo, anche la galleria di base del Monte Ceneri fa parte della Nuova ferrovia transalpina (NFTA), un’opera del secolo di portata europea. Fornire un contributo essenziale alla sicurezza di questo progetto è molto importante e sono contento che siamo riusciti a svolgere l’esercitazione nel migliore dei modi e senza incidenti».
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