Un’acrobata varesina alla biennale di Marsiglia: Sauvage

Il 23 ottobre l'artista Francesca Alberti porta per la prima volta il circo italiano a Manifesta, Biennale nomade europea d’arte contemporanea

francesca alberti

Manifesta è la biennale nomade europea di arte contemporanea di cui si svolge in questi giorni la 13^ edizione a Marsiglia (la 12^, nel 2018, era stata a Palermo). La manifestazione ospiterà (venerdì 23 ottobre alle ore 19 ad Archaos) per la prima volta un progetto di circo contemporaneo italiano: si intitola “Sauvage”, ideato e interpretato dall’artista e acrobata varesina Francesca Alberti e dal musicista (e chimico) Alessandro Chemie. La performance,  curata da Arteria Mediterranea, Dimora OZ e Analogique, fa parte dell’evento collaterale ArKad di Kad (Kalsa Art District) per Manifesta 13 – Les Parallèles du Sud, con diversi eventi diffusi in alcune città mediterranee.

A novembre ArKad apre la sua residenza artistica a Marsiglia, promossa dall’Italian Council.
Sauvage (letteralmente “selvaggio”) è il primo progetto di circo contemporaneo italiano presentato alla Biennale nomade europea d’arte contemporanea Manifesta. Una soddisfazione per Francesca Alberti che può vantare così un altro primato dopo aver aperto le porte del Teatro alla Scala di Milano alle arti circensi quando, nel 2017, con le sue evoluzioni sulla corda a 10 metri di altezza, ha interpretato la gazza nell’opera “La gazza ladra” di Puccini diretta dal maestro Riccardo Chailly per la regia di Gabriele Salvatores.

È possibile far coesistere in uno stesso spazio passato e futuro? Questa domanda scorre lungo tutto il tempo-non tempo di Sauvage, performance di musica drone noise e circo contemporaneo, disegnata su un’architettura spaziale di elementi naturali arcaici dove brandelli di plastica che sgorgano fra pietre laviche, rami e materiale organico svelano l’artificio dell’uomo come segno contemporaneo preponderante sul mondo naturale.
Protagonista una corda aerea, linea verticale che spezza il continuum orizzontale e il principio causa-effetto del tempo lineare; linea che ridiscute passato e futuro per riorganizzare il presente, rimbalzando tra il desiderio di un ritorno a un passato arcaico, archetipico e istintuale, la paura di perdere ciò che il presente trattiene del progresso, e un’ipotesi di futuro che si staglia come un funambolo in fragile equilibrio fra l’apocalisse e nuovi possibili inizi.

Ideato e interpretato da Francesca Alberti (corda aerea per cui l’artista ha creato un nuovo sistema di movimentazione e rigging appositamente per Sauvage) e Alessandro Chemie (musiche originali), lo spettacolo si avvale della collaborazione di Vera Mormino per lo sguardo esterno, il sostegno allo sviluppo della drammaturgia e alla ricerca del movimento aereo. La movimentazione della corda è di Elisabetta Borrione mentre altri due nomi varesini compaiono nelle scenografie ( a cura Elisa Pesca) e per il costume nero di Stefania Salis.
La foto in apertura è di Giacomo Vanetti.

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 05 Ottobre 2020
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