Amici di Bizzozero: “E’ un dovere dire si a via Selene”
L'associazione Amici di Bizzozero entra nel dibattito su via Selene: "Per chi ora si batte: dov'eravate quando facevamo battaglia contro il carcere, di gran lunga più impattante?"
Pubblichiamo integralmente l’intervento dell’associazione Amici di Bizzozero, che entra nel dibattito su via Selene chiedendo al sindaco di procedere con il progetto già in fase avanzata
Comprendiamo la preoccupazione degli abitanti di Via Selene che oggi è in gran parte un prato, una zona tranquilla e silenziosa dove possono passeggiare indisturbate le galline, e solo nell’ultimo pezzo è asfaltata per consentire il transito delle auto e di qualche autocarro leggero, proveniente dalla via Piana di Luco e diretto alle industrie operanti alla Cascina Stoppada.
Ma dove sono stati in tutti questi anni i difensori odierni di Via Selene, che oggi per attirare l’attenzione utilizzano danze di belle ragazze? Perché non hanno protestato quando alla FILVA il Comune ha permesso di distruggere cementandola ciò che restava ancora della zona paludosa? Perché non ci hanno supportato nelle nostre iniziative per impedire la costruzione del carcere nella valle del Selvagna? Perché protestano solo ora perché vedono le ruspe vicino a casa?
Credevano davvero che la quarta rotatoria Esselunga sarebbe potuta restare un costoso manufatto inutilizzato (rif Programma Integrato di intervento AT 21-Malerba, Planimetria generale regime degli interventi viabilità, tav. ARCH-25 Maggio 2016)?
E non si possono accusare gli Amici di Bizzozero di non amare il Parco, perché oggi ritengono di dovere dire SI alla sistemazione di Via Selene, anche se questo comporta il sacrificio doloroso di una sua seppure limitata parte.
Ricordiamo infatti che negli anni 90 gli Amici di Bizzozero facendo anche due ricorsi al TAR hanno impedito la costruzione del carcere che avrebbe distrutto oltre 40.000 m2 di prati e boschi nella valle del Selvagna, poi continuando per anni ad insistere nella richiesta al Comune hanno ottenuto la costituzione del PLIS Cintura Verde Varese SUD.
A dimostrazione inoltre della attenzione continua che hanno per il parco, gli AdB oggi stanno curando con il Comune la posa dei cartelli indicatori dei sentieri; uno di questi arrivava nella zona Esselunga e dovrà essere per forza rivisto. Ma è uno scotto che si deve pagare alla espansione della viabilità cittadina!
Certo è bella l’idea dell’allargamento del ponte stretto in via Gasparotto, ma riteniamo che i lavori sarebbero molto più lunghi e costosi. Bisognerebbe fare una rotatoria per l’accesso ma non c’è spazio sufficiente per la sua creazione e crearla sotto la ferrovia e l’autostrada avrebbe costi proibitivi.
Dopo, quando sarà ovviamente chiuso l’attuale stretto accesso dalla via Gasparotto, via Selene sarà percorsa da tutto il traffico automobilistico che già transitava sotto lo stretto ponte e magari dagli stessi autocarri leggeri che prima utilizzavano la via Piana di luco e troveranno più agevole questo nuovo percorso. Ciò purtroppo causerà inevitabili disagi agli abitanti di Via Selene, che prima forse lo percepivano appena.
Bisognerà perciò che il Comune curi contemporaneamente e con molta attenzione il nuovo assetto ecologico della zona in modo da ripristinare il più possibile la zona verde preesistente, per garantire ancora vivibilità agli abitanti della via Selene.
Dovranno essere ed esempio piantate nuove piante e adottate anche opportune schermature con siepi e/o paratie a protezione delle abitazioni per attenuare l’impatto acustico e inquinante del nuovo traffico.
Una gradita innovazione per i cultori della bicicletta sarà invece la nuova via ciclopedonale, sicuramente da migliorare nel suo tracciato e da allungare come progetto del percorso, in modo di farla arrivare alla fine di via Piana di Luco.
Per queste opere parlare di dinamismo urbanistico dell’Amministrazione è forse eccessivo visto che gli AdB sono anni che sollecitano la stessa Amministrazione a realizzarle. Ritardo forse a motivo dei finanziamenti?
Pensandoci bene fermarsi con i lavori alla sola sistemazione della via Selene sarebbe un’opera inutile perché certamente renderebbe più fluido il traffico attuale con l’eliminazione del semaforo in via Gasparotto, ma scontenterebbe inutilmente gli abitanti di via Selene che dovrebbero vedere passare lo stesso traffico che prima passava invece dallo stretto ponte, con esclusione sempre dei grandi autocarri e non porterebbe alcun vantaggio per gli abitanti di Bizzozero che continuerebbero a dovere sopportare gli ingorghi lungo la via Piana di Luco, causati dai grandi autocarri diretti alla zona industriale.
Ma non è neppure corretto giocare a scarica barile e dire “ Lasciamo la quarta rotatoria Esselunga un’opera morta, non asfaltiamo la via Selene, continuando a far pascolare tranquille le galline, e piuttosto Allarghiamo la via Piana di Luco ”. Non è che la via Piana di Luco sia intoccabile, è che toccarla sarebbe molto anti economico e anche molto più impattante dal punto di vista ecologico, essendo maggiore la lunghezza e meno agevole il territorio oltre ad essere immersa -e non solo limitrofa- per quanto riguarda la presenza del “Parco Cintura Verde Varese Sud”.
Inoltre i 100 TIR stimati alla settimana, in numero inferiore certo a quelli che già transitano normalmente a Bizzozero, creano inquinamento tanto nella zona della via Selene, poco abitata, quanto e forse più a Bizzozero che è al contrario densamente abitata. Tale numero, invece, verrebbe detratto dall’attuale transito su viale Borri, contribuendo a diminuirne, almeno in parte, l’entità e quindi ad alleggerirne sia l’intensità del traffico sia l’inquinamento ambientale, e in viale Borri non ci sono alberi che possono contribuire ad assorbire la CO2.
La quarta rotatoria Esselunga e la via Selene sono opere comprese nel PGT, con progetto definitivo, già finanziate e che dovranno essere realizzate entro il 2022-2023. Non volere realizzarle è volere fermare il progredire della città di Varese.
Completamento logico ed indispensabile di queste opere è infatti l’allargamento, in collaborazione con il comune di Gazzada-Schianno, della via per Schianno, dal ponte stretto alla Filva, per permettere il passaggio dei grandi autocarri. Questa opera è sicuramente meno costosa rispetto all’allargamento della via Piana di Luco ed ecologicamente più sostenibile in quanto è più breve il percorso autostradale, rispetto a quello dalla rotonda di Ponte di Vedano fino a Bizzozero, per raggiungere lungo la via Piana di Luco la zona industriale di Varese.
Questa strada così ammodernata non solo agevolerà l’accesso alla zona industriale ma potrà costituire anche un valido alleggerimento del traffico automobilistico lungo viale Borri, una volta costruita la rotatoria all’incrocio via Piana di Luco-Viale Borri. La via Piana di Luco dovrà, a questo punto, venire inoltre vietata al traffico pesante e così tornare ad essere solamente una strada dedicata al flusso di mezzi leggeri, divenuto finalmente più fluido.
Per questo chiediamo al Sindaco di Varese, Davide Galimberti, all’Assessore Pianificazione territoriale, programmazione e realizzazione opere pubbliche Andrea Civati, all’Assessore Ambiente, Benessere e Sport Dino De Simone di continuare il programma del “Raccordo terza rotatoria Esselunga-zona industriale” quindi di terminare come previsto la realizzazione del tratto Via Selene-Ponte stretto di Via Gasparotto, di adottare allo stesso tempo quale doverosa compensazione tutte le opportune difese ecologiche per gli abitanti della via Selene, di ripristinare contemporaneamente la vegetazione dei terreni del Parco danneggiati dai lavori, di rivedere il progetto della via ciclopedonale implementandolo, di provvedere a realizzare, inserendola nel PGT, l’allargamento di via per Schianno dal Ponte stretto di Via Gasparotto fino alla Filva, di fare la rotatoria Viale Borri-Via Piana di Luco
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