Approvata la delibera regionale: “Sicurezza sanitaria per i fragili e più soldi per Rsa e Rsd”
Le case di riposo e i centri per disabili e psichiatrici hanno subito più di tutti l'accanimento del coronavirus. L'assessore alla Sanità: "Stop ai contagi nelle strutture"
Buone notizie dalla Regione Lombardia per residenze socio-assistenziali per anziani e per disabili. La giunta regionale ha approvato una delibera importante che riguarda queste strutture tra le più colpite quest’anno dalla pandemia da coronavirus. Previsto un contributo economico per compensare le gravi perdite patite quest’anno e una serie di azioni per garantire agli ospiti e al personale una maggiore sicurezza sanitaria.
Alla presentazione erano presenti anche Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato al Welfare; Antonio Monteleone, presidente Agespi Lombardia; Luca Degani, presidente Uneba Lombardia e Valeria Negrini, presidente Alleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia.
Dal punto di vista economico il provvedimento prevede per il 2020 alle strutture accreditate le risorse legate al budget sanitario 2019 nonostante queste abbiano registrato una netta riduzione degli ospiti: in concreto, alle Rsa e Rsd viene riconosciuto un incremento della quota sanitaria di 8 euro al giorno per ogni posto letto occupato nel corso dell’emergenza e di 40 euro al giorno per ogni paziente Covid ospitato nel corso della prima fase.
Inoltre il pacchetto delle misure economiche prevede un aumento delle tariffe del 2,5% per tutte le strutture residenziali, semiresidenziali e per i centri diurni integrati, del valore di 30 milioni di euro. Infine, altri 10 milioni verranno erogati a sostegno dei servizi di assistenza domiciliare Integrata e delle cure palliative domiciliari, in aggiunta al monte risorse del 2019.
L’assessore alla Sanità Giulio Gallera ha commentato il risultato: «Il Coronavirus si accanisce nei confronti delle persone più fragili. Da mesi lavoriamo per una pluralità di azioni che cerchino di preservare le Rsa e le rsd che faticano anche dal punto di vista economico. Le cure hanno raggiunto un livello di complessità tale che è necessaria la costruzione di questa delibera insieme alla delibera del 15 ottobre che mira ad arrivare a 1500 posti letto sub-acuti».
L’assessore sottolinea che era necessario fare delle riflessioni che hanno portato a questa delibera: «Nel solco delle indicazioni dell’Iss lanciate a maggio e ribadite ad agosto». Sintetizzando il provvedimento, ha spiegato che «il Sistema prevede l’ingresso nelle strutture degli ospiti cui sia accertata la negatività e l’immediato trasferimento di coloro che dovessero positivizzarsi durante la permanenza».
Il direttore generale Trivelli entra nel dettagio: «Area degli anziani, dei disabili e della psichiatria hanno sofferto e hanno bisogno di un supporto economico e gestionale che hanno portato all’incremento della tariffa giornaliera per rsa (basato sull’aumento del costo del lavoro) che verrà stabilizzato con una legge. Per quanto riguarda la parte di sostegno gestionale riguarda un insieme di regole che permettano la convivenza in sicurezza con il Covid, l’architrave sono le linee guida dell’Iss».
Ogni struttura deve individuare un responsabile covid che abbia una capacità di governo del piano organizzativo gestionale per gli ingressi in sicurezza, la gestione degli isolamenti in caso di ospite positivo (c’è una differenziazione tra ospiti di rsa e rsd o centri psichiatrici). Definite indicazioni anche per la possibilità di visite agli ospiti secondo regole ancora molto restrittive. In base alla gravità dei casi gli ospiti devono essere trasferiti in strutture adeguate (ospedali, covid hotel).
L’obiettivo è quello di arrivare ad una maggiore connessione tra le strutture e il sistema sanitario. La regione deve consentire uno screening sistematico con tamponi antigenici e tutoraggio clinico con la diagnosi di eventuali pazienti sospetti e impegno fornitura dispositivi di sicurezza laddove gli erogatori non siano in grado di rifornirsi. Prevista anche una presenza h24 di infermiere nelle rsa e nelle rsd che trattano pazienti non autosufficienti.
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