Economia circolare: un treno in corsa tra rischi e opportunità per le aziende
Sostenibilità e sviluppo economico al centro dell'incontro organizzato da Confartigianato Artser mercoledì 18 novembre con Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese; Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia e Marco Zanini, della piattaforma digitale Re-sign
Il tema della sostenibilità è un treno in corsa ed è inarrestabile. Le aziende sia grandi che piccole dovranno imparare molto presto a farci i conti e probabilmente il percorso sarà molto selettivo. Chi però riuscirà ad abbracciare le logiche dell’economia circolare avrà di fronte molte opportunità importanti.
Riciclare, ridurre e riutilizzare sono tre parole sempre più importanti sia per le imprese quanto per l’opinione pubblica. E proprio di queste tre tematiche si è parlato mercoledì durante l’incontro in diretta video organizzato da Confartigianato Artser tra Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese; Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia e Marco Zanini, della piattaforma digitale Re-sign.
«L’economia circolare – ha commentato l’assessore Cattaneo – è un modello differente in cui tutto diventa una risorsa trasformabile idealmente all’infinito. Dobbiamo cancellare il concetto culturale di rifiuto. Sia a livello regionale che di imprese siamo avanti su questo tema come ad esempio il riciclo dei rifiuti».
«Più l’ambiente culturale – ha poi aggiunto Mauro Colombo – cambierà a favore della sostenibilità, più si modificherà l’approccio stesso che le aziende hanno nei confronti dei processi delle filiere produttive. Non saranno certo cambiamenti facili, e a volte saranno anzi molto onerosi soprattutto per le aziende più piccole. I vantaggi però sono innumerevoli: un utilizzo più accorto della materia prima per esempio ne riduce la volatilità del costo. Inoltre attraverso la condivisione dell’utilizzo dei beni aumenta il livello e la solidità della fidelizzazione dei clienti nei confronti dell’azienda».
Una realtà concreta che ha applicato con successo i principi dell’economia circolare è Re-sign. Re-sign è una start-up nata per valorizzare le risorse destinate a diventare rifiuti. Attraverso la sua piattaforma digitale, Re-sign mette in contatto gli imprenditori che hanno materiali da smaltire con altre imprese che invece cercano materiali. La piattaforma è inoltre un catalogo di idee su cosa significhi economia circolare.
«L’economia circolare – ha spiegato Marco Zanini architetto e cofondatore di Re-sign- ha costretto a ripensare il modo di progettare. Se in passato prima si aveva un’idea e poi si cercavano i materiali giusti per metterla in pratica, ora il percorso è al contrario: si costruisce l’idea in base ai materiali che si hanno a disposizione. Si tratta di un concetto che è sempre esistito, e che i nostri nonni applicavano nei cantieri con puntualità. Noi lo abbiamo solo riproposto attraverso gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione».
Si tratta di un modo di intendere la produzione che si è sempre sposato bene con un territorio povero di materie prime come l’Italia e soprattutto dalla vocazione industriale come il Varesotto. «Il recupero e il riutilizzo – ha aggiunto Cattaneo – sono realtà già radicate nel nostro passato. Il nostro territorio si basa sull’industria di trasformazione e ridurre la necessità di acquistare materie prime estere a prezzi elevati per le nostre imprese sarebbe un grande vantaggio».
«Da parte nostra – ha poi affermato Mauro Colombo – ci impegneremo a proporre alle nostre imprese validi modelli di sviluppo sostenibile. Sarà importante inoltre intervenire per rendere più facile alle aziende più piccole l’accesso ai fondi messi a disposizione dalle istituzioni».
«Fondamentale però – ha poi concluso Colombo – sarà il coordinamento tra le aziende secondo quel concetto di “simbiosi” che caratterizza l’economia circolare. Un modello da seguire potrebbe essere quello già adottato in alcuni paesi, dove un gruppo di aziende si confronta per organizzare insieme la produzione. Si potranno però promuovere anche iniziative capaci di coinvolgere gli interessi di tutto il tessuto sociale, in modo da condurre l’intero territorio ad abbracciare nuovi progetti di sviluppo sostenibile».
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