L’infortunio di Jalen Jones “né prevedibile né prevenibile”
Lo spiega il dottor Modesti dopo la conferma della rottura del tendine d'Achille. Una tegola in campo e fuori per la Openjobmetis. Sotto osservazione la caviglia di Ruzzier, ma non ci sono lesioni ai legamenti
Trentuno secondi in campo e la stagione è finita: la partita tra la Openjobmetis e Roma è stata teatro anche di un dramma sportivo e personale inatteso per Jalen Jones, ala americana che solo una settimana fa aveva sorvolato l’oceano con in mano un contratto per giocare con la Pallacanestro Varese sino al termine del campionato. E, perché no, per farsi notare in Europa dove uno con il suo passato – 32 partite in NBA – e le sue qualità può aspirare in una carriera anche di alto livello.
Un percorso interrotto dalla rottura del tendine d’Achille sinistro al primo tentativo di andare a canestro, un infortunio pesante che lo costringerà a un lungo stop e che complica la vita sia a lui sia alla società: la Openjobmetis sperava di avere risolto una parte dei suoi problemi con l’arrivo di Jones e invece si ritrova come prima, ma anche con uno stipendio in più da pagare. Vediamo quindi qual è la situazione.
L’INFORTUNIO
«Quello accorso a Jones non è un infortunio prevedibile né prevenibile – spiega il dottor Mauro Modesti, ortopedico della società biancorossa – Non conta il fatto che Jalen sia stato lontano dalle partite per diversi mesi, sono incidenti che capitano all’improvviso. Anzi, di solito sono i tendini sani a “saltare”: nella maggior parte dei casi chi è alle prese con una tendinopatia è meno esposto al rischio di rottura». Sui tempi di recupero, Modesti spiega: «Le tecniche in uso oggi permettono di ridurre un po’ il tempo necessario a rientrare in campo, ma l’orizzonte è quello di almeno sei mesi per tornare a giocare in partita».
IL CONTRATTO
Parlare di mero denaro in questo momento è piuttosto sgradevole, e va riconosciuto che tutti gli esponenti della società con cui abbiamo parlato in queste ore hanno prima di tutto avuto parole di vicinanza a Jones. L’aspetto economico però esiste e andrà considerato, magari tra qualche tempo: l’ala americana ha firmato un contratto sino al termine della stagione e dovrà essere pagato per quello. La società non ha stipulato polizze assicurative, una pratica assai costosa che ormai solo pochi club (quelli che hanno giocatori con contratti molto alti) si possono permettere. Lo scenario più plausibile è quello che le due parti – Varese e gli agenti del giocatore – proveranno a trovare un accordo tra qualche tempo, così da garantire un emolumento a Jones e permettere qualche risparmio alle casse di Varese.
LE COMPLICAZIONI
Nella serata di ieri a Jones è letteralmente cascato il mondo addosso. Dopo l’incidente il giocatore è rimasto negli spogliatoi (in diretta avevamo parlato di un “viaggio” immediato in ospedale, ma l’informazione che abbiamo avuto non era del tutto veritiera) con il morale a terra. Appena arrivato in Italia, con tante speranze per la stagione e la carriera, con entusiasmo e disponibilità verso la squadra e senza famiglia, rimasta negli States. Per di più nel mezzo di una pandemia che limita al massimo i viaggi e che non permette una vita normale sotto molti aspetti. Ora starà a Jones decidere se restare a Varese per l’intervento e la rieducazione o se tornare negli USA.
LA SQUADRA
Come sottolineato dopo la partita contro Roma dallo stesso gm Andrea Conti, il posto di Jones tornerà a Denzel Andersson che era pronto al taglio ma che a questo punto ritorna in squadra a tutti gli effetti visto che il contratto è ancora in essere. A Trento quindi toccherà ancora a lui affiancare Scola e Morse nel reparto lunghi della Openjobmetis. Poi ci sarà la pausa per le nazionali, ma visti i chiari di luna a livello economico sarà difficile che Varese torni sul mercato.
Ruzzier a canestro contro Roma – foto S. Raso/VNGLI ALTRI INFORTUNI
Se per Jones c’è poco da fare, l’infermeria biancorossa è piena per una serie di altri infortuni. Nel corso della gara con Roma il play Michele Ruzzier si è distorto per due volte la caviglia pur riuscendo a tornare in campo. La sua situazione per fortuna permette di guardare avanti con cauto ottimismo: gli esami a cui si è sottoposto il giocatore hanno escluso lesioni ai legamenti dell’articolazione. Nei prossimi giorni dovrà sottoporsi alle cure del caso in vista della gara di Trento.
Due invece i giocatori che stanno provando a recuperare dai rispettivi infortuni, Giancarlo Ferrero alle prese con un problema al piede e Niccolò De Vico con la frattura del capitello radiale (gomito). Entrambi stanno migliorando ma in questo momento non sono disponibili: De Vico è andato in panchina con Roma e ha fatto riscaldamento perché, rispetto al capitano, non ha alcun problema a correre. In questo momento però il loro impiego a Trento, domenica prossima, appare piuttosto difficile.
La Openjobmetis vince senza esultare: infortunio grave per Jones
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