I sindacati davanti all’ospedale di Varese per ricordare le condizioni dei lavoratori sanitari in zona rossa

I principali rappresentanti dei lavoratori hanno manifestato per garantire la sicurezza nel lavoro agli operatori sanitari, ora gravemente minata: non solo dall'emergenza, ma anche da scelte inadeguate

Lavorare in sicurezza non significa soltanto avere mascherine da indossare, gel per lavarsi le mani o candeggina per lavare i pavimenti: significa essere in un numero sufficiente per contrastare un’emergenza, poter contare su dirigenti esperti e non vederli trasferiti altrove in piena pandemia, significa anche avere il tempo di imparare quello che serve in un reparto quando si è trasferiti, prima di essere “buttati nella mischia”.

E’ per questo genere di sicurezza che davanti all’ospedale di Circolo si sono riuniti  – a distanza sufficiente per non creare ulteriori problemi ai lavoratori che stanno cercando di proteggere – i principali rappresentanti dei sindacati: Stefania Filetti, segretario generale dalla Cgil di Varese, Antonio Massafra, segretario generale Uil Varese, Marco Contessa, segretario confederale Cisl dei Laghi, Lorenzo Raia, segretario della Uil Fpl provinciale e Gianna Moretto, segretario funzione publica Cgil.

Con loro, virtualmente,  anche tutti i lavoratori del pubblico impiego che rappresentano, in segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, per «rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza», trattando i lavoratori come meritano, con un rinnovo dei contratti e nuove assunzioni.

«I lavoratori sanno di essere in un emergenza e fanno di tutto per contrastarla- hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori – Ma sarebbe stato importante sostenerli, anche solo facendo le nuove assunzioni a maggio e non prometendole solo ora. La scarsità di personale è un problema esistente da anni, che ora si è trasformato in tragedia».

Dietro di loro, uno striscione sintetizza la manifestazione, che ha carattere nazionale: “Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Accanto a loro, una infermiera dei reparti Covid degli ospedali di Asst Sette Laghi, che rivolge a tutti un appello: «Fate il possibile e quello che vi è chiesto per evitare di contrarre il virus, cosi non siete costretti a venire a conoscerci: è un momento in cui la fatica si fa particolarmente sentire»

 

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Pubblicato il 13 Novembre 2020
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  1. Avatar
    Scritto da diadora

    correva l’anno 1981 posti letto 530 mila
    correva l’anno 2017 posti letto 191mila.

    i sindacati dormivano?

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