Tenta il furto in enoteca, si porta via il vino che sa di tappo
Lo sfortunato colpo è andato in scena in un’enoteca di Lavena Ponte Tresa, dove il manigoldo ha arraffato le bottiglie sbagliate
Doppia sfortuna per il malcapitato ladro che, non essendo riuscito a scassinare la saracinesca del negozio, ha pensato bene di portare via le bottiglie che erano nello sgabuzzino prospicente l’entrata. Che però erano quelle che “sapevano di tappo”, in attesa di essere rese e sostituite dalle cantine produttrici.
“Neanche la possibilità di bere bene per dimenticare la mancata riuscita dell’impresa una volta rientrato a casa”, racconta Mattia Della Torre, uno dei titolari della Vini Rossetti, “nel sottoscala tenevamo un paio di bottiglie aperte da settimane che presentavano il cosiddetto “tappo”, in attesa di reso. Quando il vino viene sigillato con tappi in sughero può infatti capitare che presenti questo difetto, dovuto ad un fungo presente naturalmente sulla corteccia della sughera. Ogni tanto succede, il cliente riporta il vino e noi lo sostituiamo. Poi la cantina produttrice fa lo stesso con noi. Ecco perché si trovavano lì.”
Chissà se il malandrino è anche un naso fino, e quindi deluso, o se si è bevuto anche con una certa soddisfazione il bottino di ripiego.
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