A Varese un “ospedale da campo“ per alleggerire i pronto soccorso
La Croce Rossa realizza su impulso di Ats Insubria due ambulatori “pre triage“ dove i pazienti vengono visitati e se il caso ospedalizzati: si accede solo su appuntamento
Un piccolo ospedale da campo realizzato con tecniche e materiali militari dalla Croce Rossa Italiana di Varese su impulso di Ats e che sarà pronto a giorni in via Ottorino Rossi: servirà come struttura ospedaliera “pre triage“, cioè un punto di primo accesso dove l’utente viene visitato, valutato da personale mediche che decide se sottoporre il paziente a cure domiciliari o ricoverare.
Ma attenzione: si potrà accedere solo su appuntamento e previo consulto dal medico di famiglia cui spetterà l’attivazione attraverso il portale di Ats.
È stata una mattinata di lavoro intenso quella di domenica da parte dei volontari della Croce Rossa che in via Ottorino Rossi, all’interno del perimetro della sede di Ats Insubria, hanno allestito un ospedale da campo composto da cinque tende militari che fungono da ambulatorio e piccola astanteria capace di contenere 4-5 posti letto per pazienti che ne avessero la necessità prima dell’accesso diretto alle strutture ospedaliere.
«È un presidio che tecnicamente chiamiamo “hot spot avanzato“, e che si traduce in un’attività di pre triage», spiega il responsabile dell’emergenza Covid per Ats Insubria Marco Magrini.
Si tratta cioè di quell’attività che negli ospedali viene affidata al pronto soccorso nel momento in cui l’utente, passate le porte del presidio, suona il campanello per venir accolto: da quell’istante in avanti il personale sanitario prende in carico il paziente e stabilisce quale sia il livello di gravità.
«Questa struttura servirà per alleggerire il lavoro dei pronto soccorso», spiega Magrini «e sarà pronta nel giro di pochi giorni». Il responsabile specifica però che le modalità di accesso sono rigorosamente gestite da Ats: «Spetterà al medico di medicina generale attivare il protocollo col portale Ats e indirizzare l’utente all’hot spot, dove verrà visitato e valutato. sarà possibile effettuare qui i prelievi ematici per l’esame del sangue e la visita con l’ecografo, il tampone rapido e forse riusciremo ad installare il necessario per l’allestimento di una sala radiologica. Insomma sarà possibile effettuare tutti gli esami previsti dai protocolli».
L’accesso avverrà prevalentemente con auto private, o con ambulanza e l’apertura è prevista entro 2-3 giorni. «Vorrei specificare l’enorme contributo offerto in termini logistici dalla Croce Rossa Italiana, comitato locale di Varese: grazie ai volontari è stato possibile realizzare questo piccolo ma utilissimo ospedale da campo».
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Una città come Varese meritava di più di un ospedale da campo, sono scene che fanno rabbrividire.Ci sono stati almeno 5 mesi per progettare la logistica di questa seconda emergenza !Il grazie sincero è sempre e solo a medici infermieri, OSS e volontari che rischiano per noi ogni istante.Ai politici e ai ruoli apicali scelti da questi politici porgo solo un sincero invito a rimettersi al giudizio dei cittadini dimettendosi alla fine di tutto questo.E la clinica la quiete resta chiusa?