Accordo sui frontalieri, grande soddisfazione della Confederazione e del Governo ticinese

Nel pomeriggio conferenza stampa delle autorità confederali e dal Governo ticinese per presentare il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri, firmato questa mattina a Roma

Grande soddisfazione è stata espressa dalle autorità confederali e dal Governo ticinese per il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri, firmato questa mattina a Roma da Svizzera e Italia.

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio a Bellinzona il presidente del consiglio di Stato ticinese Norman Gobbi, tra i più convinti sostenitori dell’accordo, ha ricordato il percorso decennale delle trattative e le tappe dell’accelerazione che ha portato al risultato di questa mattina: «Dopo l’accordo parafatato nel 2015, abbiamo avuto diversi momenti di sconforto, perché sembrava che non si riuscisse a chiudere questo dossier da parte italiana, ma il governo ticinese non si è mai dato per vinto e ha continuato a lavorare per sbloccare la situazione. Importante l’azione svolta con Regione Lombardia, così come l’aver ascoltato tanto le parti sociali quanto i rappresentanti dei comuni di frontiera».

«Il Consiglio federale è stato determinato nel raggiungere questo obiettivo – ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis – La firma dell’accordo consente di risolvere un problema che negli ultimi anni ha bloccato l’evolversi delle relazioni con l’Italia. L’accordo comprende vari miglioramenti e l’intesa si basa sulla reciprocità. Grazie all’equipe svizzera guidata dalla segretaria di Stato Daniela Stoffel che con caparbietà ha tenuto duro arrivando in fondo a questo dossier, ma dobbiamo dare anche dare un riconoscimento ai tre cantoni Ticino, Grigioni e Vallese che condividono la stessa opportunità e le stesse problematiche fiscali e che hanno dato un importante contributo per arrivare a questo risultato».

Molto positivo anche il giudizio del direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta: «Si tratta di un obiettivo che il Consiglio di Stato si era posto per permettere di raggiungere due obiettivi, tutelare il mercato del lavoro ticinese, raggiungendo migliori parità di trattamento tra lavoratori ticinesi e frontalieri, e aumentare il gettito fiscale a favore del Canton Ticino. Il nuovo accordo, rispetto alla versione del 2015, prevede una situazione inizialmente neutra, ma con il passare degli anni gli introiti per il Canton Ticino e i comuni ticinesi andranno ad aumentare. Si è raggiunta anche una migliore definizione dello status di frontaliere, cosa che manca nell’accordo del 1974. Per i risultati ottenuti, ringrazio la Confederazione, la segretaria di Stato Daniela Stoffel che si è distinta con successo per questa difficile trattativa con l’Italia. Un risultato raggiunto anche grazie ai rapporti privilegiati con Regione Lombardia che anche in piena crisi pandemica ha permesso di arrivare a firmare una lettera di intenti congiunta che ha dato un contributo alla positiva conclusione di questo dossier. Un gioco di squadra tra Cantone e Governo federale che ha portato a questo buon risultato».

Un ringraziamento al Governo italiano è venuto dalla segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali del Dipartimento federale delle finanze Daniela Stoffel: «Un grazie in particolare al viceministro dell’economia e delle finanze Antonio Misiani – ha detto – Abbiamo raggiunto una soluzione equilibrata e praticabile, ed è stato importante anche il coinvolgimento dei tre cantoni che più sono interessati dalla presenza di frontalieri. La conclusione di questo accordo ci permette ora di guardare con più ottimismo alla soluzione di un ulteriore dossier aperto, quello dell’accesso dei servizi finanziari transfrontalieri al mercato italiano».

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Dicembre 2020
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