Autolinee Varesine: “Si organizza la ripartenza delle scuole ma nessuno ha coinvolto le aziende di trasporto”
Dura presa di posizione dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico nella città di Varese e in parte della Provincia. "Sarebbe opportuno che chi vive la quotidianità del trasporto possa dire la propria opinione e portare i propri dati"
«Ad oggi nessun coinvolgimento nelle riunioni che dovrebbero concorrere alla nuova ripartenza di gennaio». È questa la dura presa di posizione che arriva da Autolinee Varesine, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella città di Varese e in parte della Provincia. Con un lungo intervento l’azienda dice la sua sul dibattito che si è svolto fino ad oggi sulle responsabilità del trasporto pubblico e solleva una critica importante nell’organizzazione scolastica. Ecco l’analisi di autolinee Varesine:
“Da settembre ad oggi, da più parti e spesso senza gli opportuni fondamenti scientifici, si va ripetendo che è “tutta colpa dei trasporti” se le scuole hanno nuovamente dovuto chiudere, se l’Italia è stata colpita con maggiore aggressività dalla seconda ondata del Covid, se le prospettive future appaiono quantomai incerte.
Forse, però, è il caso di fornire un taglio di realismo ad una situazione che invece appare spesso meramente teorica. Talmente teorica, infatti, da non aver visto – ad oggi 16 dicembre – alcun tipo di coinvolgimento delle aziende di trasporto, perlomeno nel Varesotto, nelle riunioni che dovrebbero concorrere alla nuova ripartenza di gennaio: nonostante gli inviti espliciti del Ministero dei Trasporti, noi di Autolinee Varesine (e, come noi, gli altri operatori del territorio) siamo stati semplicemente “non invitati” a questi incontri.
Anche se il compito di coordinare e adattare il servizio spetta indubbiamente agli enti istituzionali competenti, sarebbe opportuno (per non dire doveroso) che chi vive la quotidianità del trasporto possa dire la propria opinione, possa esporre i propri dati, possa analizzare la situazione dal proprio punto di vista sulla base di quanto osservato – pullman per pullman e corsa per corsa – in tutta questa complicatissima fase. Se avessimo avuto tale opportunità, avremmo ad esempio ribattuto convintamente ad affermazioni quali “le scuole erano pronte e i trasporti sono crollati”, con riferimento alla situazione vissuta tra settembre e ottobre: perché non è assolutamente attinente alla realtà.
Da luglio in poi, l’azienda – allora sì coinvolta nelle discussioni – ha provveduto a ribaltare e riorganizzare completamente gli orari del periodo scolastico delle linee extraurbane, nonché a scaglionare, sulla base delle nuove (teoriche) esigenze, le corse di “rinforzo” abitualmente erogate sulle linee urbane. Tutto ciò in un contesto in cui di risorse economiche aggiuntive per un drastico potenziamento del servizio non se n’erano assolutamente viste.
Poi cos’è successo? Semplicemente, diverse scuole superiori non hanno tenuto fede alla programmazione oraria stabilita nelle riunioni estive, organizzandosi diversamente: e lamentandosi, poi, che gli autobus non c’erano, o erano troppi pieni, o al contrario in altri orari erano vuoti. Un solo dato: su circa quindici istituti superiori presenti nel capoluogo, alla prova dei fatti era per noi pressoché impossibile trovarne anche solo tre che svolgessero, coerentemente, i medesimi orari.
Non vorremmo mai che a gennaio si ripresentasse la stessa situazione, e per questo ci piacerebbe essere coinvolti come parte attiva nelle riflessioni che i rappresentanti delle istituzioni e i dirigenti scolastici stanno svolgendo. Potremmo ad esempio dire, in ultimo, che è un po’ azzardato fare conteggi (nuovamente teorici) sulle percentuali di alunni in presenza e studenti a bordo bus: i nostri mezzi, per fortuna, sono utilizzati anche da chi lavora e da chi ha le più variegate esigenze di mobilità, non solo dagli studenti che pure rappresentano una quota molto significativa della nostra utenza. Tanto, alla fine, sarà sempre “tutta colpa dei trasporti”.
Autolinee Varesine
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