Varese, inizia l’era Ezio Rossi: “Un passaggio in meno, un tackle in più”
Il nuovo staff tecnico biancorosso presentato al campo di allenamento di Brenno Useria. Il nuovo mister: "Partiamo dal fondo, voglio intensità". Il suo vice è il leggendario Neto Pereira: .«Sento questa maglia cucita addosso a me»
Primo giorno al Varese per il nuovo allenatore Ezio Rossi, che si è presentato a Brenno Useria, poco prima di iniziare il lavoro sul campo per conoscere quella che sarà la sua squadra. Una squadra alla quale proverà a dare una nuova mentalità, riassunta bene nella frase «un passaggio in meno, un tackle in più vincente». Si prospetta quindi una formazione più arcigna e determinata in campo, meno bella ma che possa essere più concreta e cinica. Al Varese è quindi in corso un cambio di filosofia: «Il primo obiettivo deve essere la salvezza» sono parole che i più realisti apprezzeranno, anche se ai sognatori faranno storcere il naso. Forse però in questo momento serve più essere ruspanti, scavare nel fango dell’inverno che sta arrivando per uscire dall’attuale brutta situazione di classifica per arrivare a marzo – si spera – con una nuova prospettiva rispetto al finale di stagione. La rivoluzione biancorossa è partita, ora toccherà ai soldati che andranno in campo la domenica dimostrare il proprio valore.
Dopo l’annuncio di lunedì 30 novembre, il nuovo allenatore del Città di Varese Ezio Rossi si presenta. Il nuovo tecnico, che sarà aiutato dalla bandiera biancorossa Neto Pereira, che farà da vice, è protagonista della conferenza stampa di presentazione.
AMIRANTE: GUARDIAMO AVANTI
Il presidente del Varese Stefano Amirante, il primo a prendere parola: «Non pensavo certo di ritrovarmi dopo sei partite per commentare un esonero. Mandare via un allenatore è un fallimento di tutti. Dobbiamo guardare avanti, non voglio che la cosa si trascini. Oggi parte una nuova era del Varese, cambia la guida tecnica. Il problema sono stati i risultati, non le idee. Abbiamo parlato con l’area tecnica e poi li ho messi di fronte a una scelta: siete convinti ad andare avanti? Tutti insieme abbiamo pensato di dare una svolta».
«Ringrazio Sassarini – prosegue Amirante -, che si è impegnato fino all’ultimo giorno ma era una realtà improduttiva. Non siamo partiti con l’idea di spaccare il campionato, siamo in costruzione e le nostre necessità sono altre. Al momento di cambiare abbiamo pensato subito a Ezio Rossi, lo conoscevo da ragazzo quando giocava nel Toro, da allenatore mi ha convinto totalmente e credo sia la persona adatta per il Varese perché è una città importante. La scelta è stata condivisa da tutti, questo voglio chiarirlo subito. Nel momento in cui ci siamo sentiti, mi chiedeva anche della squadra dell’anno scorsa di Terza Categoria. A questo tavolo ci sono tante persone ambiziose, Rossi non aveva uno staff e ho pensato che la persona giusta fosse Neto Pereira. Non mi interessa se non ha il tesserino, ma lui è il vice allenatore scelto dall’allenatore perché è stato Ezio a chiedere di lui. Il gruppo è sano, non dobbiamo dimenticare il lavoro svolto da mister Sassarini e con questa esperienza andiamo avanti, sperando che arrivino i risultati per uscire dalla zona di classifica in cui siamo. Partiamo da Casale da ultimi in classifica ma da qui dobbiamo risalire».
CALIFANO: ESONERARE QUALCUNO È UN DOLORE
La parola passa al direttore sportivo Gianni Califano, che parla della scelta fatta: «È doveroso ringraziare David Sassarini e il vice Alessandro Cortinovis che pagano per le nostre colpe. A loro auguro ogni bene in futuro, purtroppo i risultati i risultati sono impietosi e le critiche giuste. È un dolore grande esonerare qualcuno, mi ha fatto molto male perché in questi mesi ci siamo affezionati, si è creato un legame importante ma i numeri ci hanno imposto il cambio. All stesso modo do il benvenuto Ezio, mi permetto di chiamarlo per nome perché l’ho conosciuto quando facevo il raccattapalle a Torino e lui giocava in granata. Sono molto lieto di iniziare questa nuova avventura, mi metto a sua disposizione. Sono altrettanto onorato di intraprendere questo nuovo percorso con Neto».
ROSSI: PAROLA D’ORDINE, INTENSITA’
Ed ecco le prime parole di Ezio Rossi: «È un grande piacere essere qua, in una piazza che ha grande cultura calcistica. Ci sono pro e contro in una città così importante. C’è anche un filo del destino legato ai biancorossi con il Torino. Ho giocato tanto in granata, Franco Ossola è stato uno degli “invincibili”, Peo Maroso, Beppe Sannino sono tutti legati a questa realtà e per ultimo il mio maestro Fascetti. Speriamo che tutto ciò sia di buon auspicio, ci metterò tutta la mia passione, quel poco che posso avere di esperienza e capacità tecniche ma la grande voglia di fare bene. Se i risultati rispondessero alle mie motivazioni non perderemo una partita. Il calcio però è diverso, ho detto ai ragazzi che dobbiamo andare in campo da ultimi in classifica e questa è la realtà ora. Non è quello che ci si aspettava ma per uscire da questa melma ci vuole tempo, grande partecipazione e uno spirito umano».
«So che il gruppo è sano – prosegue mister Ezio Rossi -, ho bisogno io di loro più che loro di me. Per quel che sono i miei concetti: un passaggio in meno, un tackle in più vinto. Ricordo l’intensità della squadra di Sannino, spero di arrivare a quei livelli, rispettando ovviamente le categorie di appartenenza. Per me è anche un modo per prendermi delle rivincite perché ho visto il calcio che conta e spero di poterci tornare, spero con il Varese. In questo momento però la mentalità deve essere quella di salvarci, anche all’ultima giornata, l’unica filosofia deve essere questa. Ho scelto Neto per l’uomo, che ho conosciuto al Milano City; lui qua è un simbolo e mi aiuterà a capire l’ambiente. Può darmi una grande mano anche per l’attaccante che è stato perché credo possa insegnare molto a questi ragazzi».
NETO: EMOZIONATO COME AL PRIMO GIORNO
La parola passa a Neto Pereira: «Voglio ringraziare il mister e la società. Mi sento la maglia del Varese addosso, mi sento emozionato come al primo giorno da giocatore e sono a disposizione per dare una mano e sperare di dare qualcosa di bello e portare gioia alla città di Varese».
BOTTA E RISPOSTA
Finite le dichiarazioni “spontanee” dei protagonisti, spazio alle domande. La prima risposta spetta al presidente Amirante: «Non è vero che siamo partiti alla pari con le altre squadre: siamo partiti da zero, dalla Terza Categoria alla Serie D in un mese, non è stato semplice e non lo è tuttora. Questo influisce sull’area tecnica, sull’allenatore. La scelta di Ezio Rossi è stata di prospettiva, pensando anche alla costruzione societaria».
Il ds Califano parla di calciomercato: «Quando c’è un cambio tecnico è giusto che il mister valuti la rosa a disposizione e inevitabilmente si andrà a intervenire qualora la rosa lo richieda. Ci siamo dati con il mister un paio di settimane per capire dove poter agire, mi auguro che qualcosa arrivi dall’interno della squadra prima che dal mercato. La proprietà è a completa disposizione del mister, è giusto mettere a sua disposizione giocatori funzionali. Proveremo a intervenire ma prima serve capire bene dove poter intervenire».
Mister Rossi sul piano tattico: «Nel calcio non si vince solo con uno schema, nella mia vita ho sperimentato tutti i moduli. Mi piacerebbe, ma questo non è il momento, trasmettere delle conoscenze per variare il modulo in base costruendo una squadra camaleontica. La tendenza è quella di variare in base alle situazioni e questa è sempre stata la mia filosofia. Conosco qualche giocatore, pochi, mi sono fatto un’idea guardando qualche partita ma devo vedere sul campo se è attuabile. Ci sono otto tra esterni e punte quindi devo capire se la disponibilità c’è per cambiare qualcosa, così come vorrei fare. Serve però prima di tutto l’animo per venirne fuori il prima possibile. Se sono qui è perché credo di poter ottenere risultati con la mia idea di gioco. La mia missione deve essere quella di uscire da questa situazione, se arriviamo nei primi cinque ho il rinnovo automatico per il prossimo anno. Vorrei aggiungere solo che per salvarci abbiamo 5 squadre davanti, per arrivare in alto ne abbiamo 15 da superare».
Sono state ore particolari per Neto Pereira, che in poche ore ha dovuto decidere di terminare la vita da calciatore – a inizio anno è stato tesserato dall’Olimpia Ponte Tresa, iniziando questa sfida da tecnico: «È successo tutto ieri: mi ha chiamato il mister, poi Stefano (Amirante, ndr) e il direttore. Ci siamo trovati e velocemente abbiamo trovato l’accordo. Devo ringraziare l’Olimpia per la disponibilità immediata (ringraziamenti ai quali si unisce anche il presidente Amirante, ndr) per darmi la possibilità di iniziare questa nuova avventura».
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