Il Comitato spontaneo Difendiamo Selene replica agli Amici di Bizzozero

I Portavoce del Comitato spontaneo Difendiamo Selene replicano alle affermazioni contenute in una nota diffusa qualche giorno fa dall'associazione rionale

Generica 2020

Il Comitato spontaneo Difendiamo Selene risponde alla comunicazione della Associazione Amici di Bizzozero pubblicata qualche giorno fa.

Rispondiamo alla comunicazione dell’Associazione “Amici di Bizzozero” in merito ai lavori che coinvolgono Via Selene.
Siamo, infatti, convinti che tutti debbano avere piena possibilità di esprimere le proprie opinioni, soprattutto in tema di tutela dell’ambiente quale bene comune, e pensiamo, forse ingenuamente, che il clima di eventuali confronti debba sempre mantenersi corretto ed aperto.

Non siamo soliti cadere nelle provocazioni, perché facciamo del rispetto e dell’ascolto uno dei nostri valori più saldi. Tuttavia, alcune affermazioni dei portavoce dell’Associazione sono state particolarmente fastidiose, perché tese a delegittimare l’impegno che stiamo portando avanti e meritano, quindi, una risposta.

Vorremmo innanzitutto precisare all’Associazione che non è molto elegante dire che “utilizziamo danze di belle ragazze per attirare l’attenzione”. Bisognerebbe avere l’umiltà di informarsi per sapere che le suddette ragazze sono vere e proprie artiste. Hanno organizzato una performance di loro iniziativa, senza che la loro bellezza fosse o potesse essere strumentalizzata da nessuno. Può piacere o non piacere quello che fanno, certo, ma intanto si stanno impegnando in modo indipendente, con tanti altri ragazzi, per una causa, quella ambientalista, che negli ultimi anni sta passando con forza nelle mani delle giovani generazioni (nomi come Greta Thunberg, Friday for Future, Extinction Rebellion dovrebbero ricordar loro qualcosa…).

Certo guardare ad un orizzonte che si limita al proprio rione non aiuta, e qui veniamo al primo punto per noi davvero importante: il Comitato spontaneo “Difendiamo Selene” si batte certamente per salvaguardare un territorio, ma non lo fa pregiudizievolmente, perché chiede innanzitutto informazioni chiare e trasparenti, chiede di sapere e di potersi confrontare.

E questo è un tema, ci permettiamo di dire un metodo, che deve valere per ogni luogo della città. Prova ne è il fatto che il nostro comitato non è solo fatto di residenti ma anche di “esterni”. Ci chiedono dove eravamo quando loro combattevano le loro epiche battaglie per il carcere…potremmo rispondere “a dar da mangiare alle galline” (per la cronaca, sono anni che non ce ne
sono più).

Invece, più semplicemente, rispondiamo che non c’eravamo perché il Comitato non esisteva, o perché, più sinceramente, non ne eravamo così consapevoli, o forse ancora, perchè, individualmente, impegnati in altri luoghi e in altre battaglie altrettanto rilevanti. Il richiamo al passato, ahimè spesso sostitutivo di argomenti attuali e concreti, è comunque scivoloso: ci si potrebbe chiedere dov’era il comune sentire di Bizzozero quando sono state realizzate zone industriali in territorio di Varese e di Gazzada Schianno, con unico allacciamento nella Via Piana di Luco e conseguentemente, perché ora si debba continuare a consumare territorio con i connessi valori ambientali sempre a servizio di interessi industriali e, quindi, economici.

Viene da chiedersi come mai, cari Amici di Bizzozero, le vostre battaglie non siano continuate proprio per salvaguardare l’area Selene/Stoppada, cuore pulsante della biodiversità del PLIS tanto desiderato. Viene ancor più da chiedersi se siate sempre così certi che la costruzione della Terza Rotonda e l’asfaltatura della Via Selene siano davvero in grado di cancellare “la spada di Damocle” della Gasparotto-Borri, sempre solidamente presente nel PGT e sempre più spesso richiamata da una politica trasversale.

E potremmo aggiungere le problematiche del Comune di Gazzada Schianno, interlocutore fino ad ora di fatto dimenticato, in tutta questo progetto. E ancora il timore di una pericolosa crescita della zona industriale ivi presente a scapito di un ecosistema già messo a durissima prova o la “precarietà” dei confini del PLIS e di cosa si possa o non si possa fare al suo interno. Non abbiamo solo paura che una strada possa essere asfaltata, ci spaventa assai di più la miopia, la mancanza di visione e l’egoismo di pensare sempre prima al proprio orticello e poi al resto. Per questo ci sembra sia importante affrontare i problemi viabilistici in una visione d’insieme ad ampio raggio. Ci sembra importante far sapere ad esempio che il progetto non prevede nessun intervento sulla Via per Schianno, dove si andrebbero quindi a creare pesanti ingorghi di TIR su una strada che già mal sopporta il poco traffico automobilistico attuale.

Non vogliamo tuttavia entrare nella specifica disamina delle affermazioni degli Amici di Bizzozero, perché abbiamo richiesto un confronto alle Istituzioni e desideriamo che, in questa fase, esse siano i nostri unici interlocutori (a questo proposito ricordiamo ai Presidenti delle Commissioni Lavori Pubblici, Urbanistica ed Ambiente che, in data 27/11/20, abbiamo presentato al protocollo del Comune una richiesta di convocazione congiunta delle suddette Commissioni per poter essere formalmente ascoltati).

Va detto, però, che nelle suddette affermazioni abbiamo riscontrato diverse imprecisioni, soprattutto quando si vuol far credere che abbiamo pronunciato, virgolettandole, frasi che non abbiamo mai proferito.

Stiamo dialogando con tutti, le nostre porte sono aperte, ma è davvero difficile farlo con chi tende a screditare noi e i movimenti che sono nati al nostro fianco.

Con viva cordialità

I Portavoce del Comitato spontaneo Difendiamo Selene

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2020
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