Duno, cento anime e il presepe della ripartenza
Grazie al lavoro di due volontarie l'opera allestita all'interno di un vecchio lavatoio. Il sindaco: "Statuine senza mascherina, come buon auspicio per un futuro in cui torneremo ad abbracciarci"

L’hanno fatto con quello che avevano. Poi una foto di rito per ricordare il momento. A prima vista, nulla di diverso dagli altri presepi, almeno dal punto di vista estetico.
E anche per i posteri lo scatto non sarà molto differente da quelli degli anni passati dal momento che le autrici non hanno ceduto alla moda della mascherina anche per le statuine, che invece molte altre e ben più blasonate opere hanno ospitato sui volti anche di Giuseppe e Maria, (vedi la natività nel duomo di Torino o in diverse opere di artisti napoletani).
Ma per chi ha realizzato il presepe di Duno, 100 anime che resistono in cima alla montagna nel mezzo del lockdown, questa natività ha il sapore della cura per una piccola comunità e l’attenzione per le tradizioni, piuttosto che una moda del momento.
E questo è il segno che le due volontarie Cristina e Francesca hanno voluto lasciare.
«Come buon auspicio, le nostre statuine sono volutamente state realizzate senza mascherine», spiega il sindaco Marco Dolce, «un segno benaugurante rivolto ad un futuro che speriamo tutti sia molto vicino, dove poter tornare a sorridere, ad incontrarsi e salutarsi con calore come nostra tradizione».
Torniamo alle due volontarie Cristina e Francesca.
Una sera, tra tutte le norme che si debbono necessariamente osservare in questo tempo di Covid, hanno pensato come poter fare per tenere vivo lo Spirito del Natale in un paese come Duno, dove anche se costrette e limitate, comunque ci sono persone che hanno grande volontà di resistenza e di ripresa, tipica delle popolazioni delle Valli del Verbano.
Così, un giorno, con un pò di materiale di recupero, un po’ di statuine e tanto desiderio di fare qualcosa di tradizionale, si sono messe all’opera e con manualità e fantasia
che le contraddistingue sono riuscite nel loro intento.
E Duno anche quest’anno ha il suo presepe, all’interno dell’antico lavatoio.
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