Iniziati i lavori di demolizione all’ex-Mizar, parte il progetto di riqualificazione commerciale
All'interno della grande area, che fino al 2006 ha ospitato una importante azienda tessile, nascerà un polo commerciale e del tempo libero con cinema, negozi, laboratori e strutture sportive
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori nell’area ex-Mizar, lungo la strada statale del Sempione a Busto Arsizio. Le ruspe hanno iniziato la demolizione degli edifici non funzionali al progetto che prevede negozi, cinema multisala, impianti sportivi, supermercato e ristorante.
L’intervento si articola in quattro diversi lotti. Nella parte dove ancora oggi campeggia la grande insegna Mizar sorgeranno quattro diverse strutture con un viale centrale. La più grossa -più di 4.000 metri quadri- sarà destinata al commercio e nella stessa categoria rientrerà una più piccola da 900. Le altre due saranno di dimensioni diverse -2.500 e 450 metri quadri- e destinate al settore food e ristorazione. Alle spalle di questo lotto, nella fascia di capannoni che corrono fino alla ferrovia sorgerà un mix di edifici: ci saranno due aree destinate all’industria, un poliambulatorio, una farmacia (dove Agesp vorrebbe trasferire una di quelle in periferia, ndr), un paio di edifici commerciali e anche una struttura sportiva con tre diversi campetti da gioco.
Lo spazio per il multisala sarà a sinistra di tutto questo. Occuperà una superficie di 3.700 metri quadri e avrà accanto un’altra area destinata alla somministrazione da 700 metri quadri oltre ad un piccolo laboratorio industriale da 350 metri quadri. Andando ancora più verso sinistra ci sarà uno spazio verde, oltre ai parcheggi. Sono infatti tante le aree di sosta previste dal progetto. Ogni struttura sarà circondata da posteggi e nel calcolo totale se ne conteranno più di 1.000 (clicca qui per vedere la planimetria ingrandita).
La storia dell’azienda (da Wikipedia)
Fondata da Furio Cicogna nel 1963 e si dedicò alla produzione di tessuti indemagliabili. Inizialmente la Mizar si occupava solo degli aspetti commerciali, mentre la produzione era a Châtillon. Lo scorporo e conferimento in una autonoma società per azioni avvenne nel 1972. L’unità produttiva ebbe un rapido sviluppo raggiungendo i 500 addetti. Nel 1972, in occasione della costituzione del gruppo Montefibre fu ceduta a un gruppo di imprenditori, per poi passare nel 1978 completamente al gruppo SITIP di Bergamo.
Per molti anni è stata considerata una delle importanti società industriali italiane. Specializzata in tessuti indemagliabili, i cui usi erano molteplici, ad esempio le tappezzerie delle automobili, nel 1984, insieme alla Alcor di Busto raggiungeva i 30 miliardi di fatturato. Nel 2001 l’occupazione era ancora sopra le 350 unità. La successiva crisi del settore ha comportato periodi di contrasti con le organizzazioni sindacali e nel 2006 il numero dei dipendenti era sceso a 110, fino al completo trasferimento a Cene, in provincia di Bergamo, e la chiusura.
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