Come investire nelle criptovalute ai tempi del Coronavirus

Pochi strumenti finanziari sono stati in grado di rivoluzionare il mondo del trading online come le criptovalute: una realtà che, in nemmeno 10 anni di vita, ha generato ricchezze semplicemente inimmaginabili

bitcoin

Pochi strumenti finanziari sono stati in grado di rivoluzionare il mondo del trading online come le criptovalute: una realtà che, in nemmeno 10 anni di vita, ha generato ricchezze semplicemente inimmaginabili. Chiaramente l’imprevedibilità endemica di questo strumento ha generato anche dei crolli di valore altrettanto roboanti, ma va sottolineato come, in questo periodo storico, le criptovalute stiano tornando sotto la lente di ingrandimento di diversi trader professionisti.

Molti infatti ritengono che questo sia un ottimo momento per investire in Bitcoin, Ripple e simili ed è per questo che le guide dedicate a questo particolare segmento di mercato stanno vivendo grandissima popolarità. È il caso, ad esempio, di Criptovalute.io. Infatti,  questo sito dedicato alle criptovalute è ricco di informazioni molto utili per un investitore ed inoltre fornisce le quotazioni delle principali criptovalute in tempo reale, con aggiornamenti automatici ogni 10 secondi senza bisogno di refresh.

Che cosa sono le criptovalute

Prima di entrare nel dettaglio sui singoli strumenti finanziari e, soprattutto, prima di fornire alcune strategie operative, è però il caso di chiarire cosa si intenda precisamente quando si parla di “criptovaluta”. Ebbene, il termine significa letteralmente “valuta nascosta” e non a caso fa riferimento ad un valore di cui si può godere soltanto attraverso una specifica chiave d’accesso.

Le criptovalute sono monete virtuali, che vengono generate e che possono essere scambiate esclusivamente attraverso vie telematiche. Le criptovalute sono inoltre monete il cui valore viene stabilito esclusivamente dalle regole istituite dal suo emittente: questo vuol dire che non rispondono né ad enti centrali, né tanto meno a leggi nazionali.

La rivoluzione delle criptovalute si trova proprio nel loro sistema di attribuzione di valore, che fa tendenzialmente leva sulla antichissima legge della domanda e dell’offerta.

In principio il bitcoin

La prima criptovaluta ad acquisire popolarità mondiale è stata sicuramente il Bitcoin: uno strumento generato nel 2009 da un inventore anonimo, che è una specie di via di mezzo tra una risorsa digitale ed un sistema di pagamento più articolato.

Il valore del Bitcoin è altamente variabile e può venire compreso soltanto facendo riferimenti a dei particolari database che contengono le transazioni che lo riguardano. Database a cui, ancora una volta, è possibile accedere solo attraverso la crittografia, ovvero attraverso la conoscenza e l’uso di una chiave d’accesso.

Ripple ed ethereum

Ovviamente il Bitcoin non è l’unica forma di criptovaluta attualmente disponibile sul mercato: al contrario, ne esistono davvero moltissime e ciascuna di esse ha le proprie caratteristiche peculiari. Ad esempio Ripple, nata attorno al 2013, è dotata di un sistema di monitoraggio degli scambi (e di conseguente controllo del valore) diverso rispetto a quello descritto in precedenza e funziona con veri e propri registri delle transazioni, anche noti col nome di Ledger.

Inoltre Ripple consente di trasferire denaro senza continuità di forma: ciò vuol dire, ad esempio, versare degli euro ad un destinatario, che però riceverà una somma in dollari. Un’altra criptovaluta particolarmente apprezzata è Ethereum: uno strumento che non assomiglia molto ad una semplice alternativa al denaro, quanto piuttosto ad un nuovo sistema di contratti ed applicazioni distribuiti tramite sistemi peer-to-peer.

Ethereum è dunque un mondo virtuale complesso, all’interno del quale si può scambiare valore utilizzando dei token noti con il nome di Ether: una rete in cui ci si scambiano token dunque, ma anche un luogo dove acquistare proprietà intellettuale, registrare domini, addirittura creare piattaforme di crowdfunding.

Iniziare ad investire in criptovalute

Iniziamo col dire che per investire in criptovalute è opportuno rivolgersi esclusivamente a broker regolamentati: in tal senso si presti particolare attenzione alla licenza CySEC, relativa al territorio europeo, o all’autorizzazione fornita dalla CONSOB per quello che riguarda l’Italia.

Dopodiché tutto dipende dagli obiettivi e dai mezzi del singolo investitore: c’è infatti chi ha mezzi notevoli a disposizione e magari punta ad un guadagno sul breve periodo, così come c’è chi preferisce puntare somme minori, provando a costruire la propria fortuna col passare del tempo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2020
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