Luino e l’emergenza climatica, “coinvolgere i Comuni per azioni locali”

Gianfranco Malagola della “Comunità operosa“ spiega i contenuti della recente decisione votata all'unanimità dal consiglio comunale

Generica 2020

Anche Luino si unisce alla rete di comuni che hanno firmato la Dichiarazione di emergenza climatica, lo ha votato l’ultimo consiglio comunale all’unanimità.

Ma di cosa si tratta nel dettaglio?

Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Gianfranco Malagola che insieme ai ragazzi di FFF Luino (Fridays for future), la Comunità Operosa e la rete per il Clima del Verbano, hanno istituito la dichiarazione di emergenza climatica.
Gianfranco ci spiega come è nato questo documento e gli obiettivi fondamentali che riporta.

«Chi da tempo si impegna nelle questioni ambientali si è accorto che agendo solo sui comportamenti individuali e sulla sensibilità dei singoli, difficilmente si raggiungono gli obiettivi di riduzioni delle emissioni di gas ad effetto serra che gli scienziati chiedono da tempo a gran voce. Nel 2015 i Capi di Stato di 175 Paesi si sono riuniti a Parigi per firmare uno storico accordo per il Clima che prevede di contenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali come obiettivo a lungo termine e puntare a limitare l’aumento a 1,5°C per ridurrebbe in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici. Ad oggi purtroppo a questi accordi non sono ancora seguite azioni forti per raggiungere gli obiettivi assegnati».

Risulta quindi evidente che occorre muoversi su tutti i livelli possibili, dal globale al locale fino all’individuo.
«È così che è nata l’idea di coinvolgere le Amministrazioni locali nella lotta contro i cambiamenti climatici che tante associazioni stanno portando avanti da anni.
I giovani del Fridays for Future Luino e della Comunità Operosa hanno iniziato un’azione dal basso volta a sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni locali sui cambiamenti climatici chiedendo loro di approvare la Dichiarazione di emergenza Climatica preparata dalla rete per il Clima del Verbano. Questa dichiarazione non è solo un atto simbolico di presa di coscienza che i cambiamenti climatici sono la vera emergenza del nostro tempo».

«E’ un percorso impegnativo», continua Malagola, «che porterà le Amministrazioni locali a definire una strategia climatica locale dopo aver esaminato le principali cause di emissione di gas climalteranti del loro territorio. Un apposito tavolo di lavoro metterà insieme cittadini, associazioni, Amministrazioni Pubbliche, mondo produttivo e del commercio per definire dei piani d’azione locali, incisivi e concreti, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici ed adattare il territorio agli effetti già presenti. La Rete per il Clima del Verbano, grazie all’aiuto di scienziati ed esperti, ha preparato un documento di lavoro che individua tutte le principali azioni locali per i vari settori, al fine di rendere il più operativo possibile il tavolo di lavoro. La visione dei giovani di FFFLuino non è limitata al solo territorio del Comune di Luino ma si allarga a tutto il territorio dell’Alto Verbano al fine di avere azioni coerenti e sinergiche con altri tavoli che via via stanno nascendo nel territorio e coinvolgendo il più possibile la Comunità Montana Valli del Verbano».

I PUNTI DELLA DICHIARAZIONE DI EMRGENZA CLIMATICA
1. Definire una strategia ed un piano di azione climatica locale, da discutere e confrontare con la comunità locale e da approvare in Consiglio comunale;
2. Agire nelle molteplici aree in cui si possono ridurre le emissioni, tra cui l’efficienza energetica, la produzione da fonti rinnovabili, la mobilità, il consumo di beni e servizi, la produzione ed il consumo di cibo, la protezione e la tutela degli ambienti naturali.
3. Monitorare costantemente i risultati delle azioni e adottando le eventuali azioni di correzione e/o miglioramento.
4. Promuovere l’integrazione delle questioni climatiche in tutte le aree di competenza.
5. Collaborare con i Comuni vicini e con i livelli sovracomunali con la condivisione di piani, progetti, risorse tecniche ed economiche
6. Esercitare, anche con l’accordo con altri livelli istituzionali, forme di sensibilizzazione e pressione sui livelli istituzionali sovraordinati e su soggetti pubblici e privati.
7. Promuovere l’applicazione delle “buone pratiche” che dimostrano di poter ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nel territorio comunale.
8. Concordare con i soggetti locali, in particolare le autorità scolastiche delle scuole presenti nel Comune, “buone pratiche” da adottare immediatamente al fine di cambiare gli stili di vita, coinvolgendo il più possibile i giovani e le famiglie.
E’ così che conclude Gianfranco: “solo costruendo una Comunità unita e coesa riusciremo ad ottenere i cambiamenti necessari a migliorare il clima sulla Terra.”

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Pubblicato il 10 Dicembre 2020
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