Maledetto terzo periodo: dopo l’intervallo la Openjobmetis spreca un tesoro
Nelle ultime cinque sconfitte, Varese ha sempre perso il parziale dopo l'intervallo segnando 53 punti in meno degli avversari. E contro Treviso i giocatori sono restati negli spogliatoi appena 5': che indicazioni avranno ricevuto in così poco tempo?
La sconfitta della Openjobmetis contro la De’Longhi Treviso – la nona in campionato a fronte di tre vittorie “valide” (la quarta con Roma è stata cancellata) – ha messo ancora una volta in luce le clamorose difficoltà che la squadra di Massimo Bulleri incontra al momento di tornare sul parquet dopo l’intervallo. Il “terzo quarto” deficitario è infatti una costante nelle ultime cinque partite perse dai biancorossi, quindi da quella con Pesaro in avanti, gare nelle quali Varese ha letteralmente gettato alle ortiche un tesoro accumulato nella prima metà di gara.
In quattro occasioni su cinque infatti (l’unica eccezione è rappresentata dal match “impossibile” con l’AX Exchange Milano), la Openjobmetis è andata al riposo in vantaggio, salvo ritrovarsi a inseguire allo scoccare della terza sirena. Quella con Treviso è solo la più eclatante delle rimonte patite, con ben 20 punti di differenza a favore degli avversari (8-28 il parziale tra il 20′ e il 30′) ma, appunto, non è stata la sola. Andiamo con ordine.
Pesaro-Varese: 18-27 – Contro una Carpegna senza Cain, la Openjobmetis chiude avanti di cinque punti all’intervallo, ma subisce il sorpasso marchigiano nel terzo periodo. Parziale importante, quello ispirato dal veterano Carlos Delfino, che tra l’altro arriva in continuità dal finale del secondo quarto dopo che Varese aveva toccato il +12. Al 30′ è 61-57, finirà 85-78.
Varese-Milano: 18-22 – Partita dal pronostico più chiuso che mai, quella con l’Olimpia e decisa di fatto dal parzialone milanese del secondo quarto, 14-35. Dopo l’intervallo il divario è più morbido ma l’Openjobmetis finisce ugualmente sotto di quattro lunghezze per chiudere la frazione su un irrecuperabile 50-77. Il risultato finale è 70-96.
Varese-Reggio Emilia: 8-24 – Domenica 13 dicembre a Masnago si ha l’impressione di toccare il fondo: avanti di due punti alla pausa (con l’idea che, segnando qualche canestro in più Varese potrebbe dilagare), la Openjobmetis crolla al rientro dagli spogliatoi sotto i colpi di Brandon Taylor. La Unahotels segna 16 punti in più dei biancorossi che collezionano un pessimo 0/7 da 3 punti: la terza sirena arriva sul 43-57, poi Varese chiuderà la stalla a buoi scappati con una rimontina finale che non cambierà l’esito: 76-89.
Venezia-Varese: 18-14 – Un altro primo tempo incoraggiante, un altro terzo quarto che cambia l’inerzia al match, quella al Taliercio contro la Reyer. La Openjobmetis parte a razzo, limita le folate di Tonut e di Andrea De Nicolao ma poi, dopo aver guadagnato un piccolo vantaggio, prende un parziale di 13-0 (e 12-7 a rimbalzo) che peserà nell’economia del match. Alla mezz’ora il tabellone dice 64-62, alla fine l’Umana respingerà il rientro biancorosso per poi allungare sulla sirena, 86-77.
Varese-Treviso: 8-28 – Venti punti di distacco subiti in appena 10′ con un “parziale nel parziale” che di solito si vede nel minibasket, 24 a 1 per la squadra ospite. Al posto di fare tesoro delle gare precedenti, contro la De’Longhi riesce a siglare il proprio record negativo all’uscita dalla pausa lunga. Contro la peggior difesa del campionato, Varese non segna mai e talvolta non riesce neppure a tirare (in due occasioni scadono i 24″ dopo conclusioni che non toccano il ferro…) aprendo il fianco a canestri facili di Logan e soci. A peggiorare le cose c’è il fatto che, stavolta, i punti di vantaggio al 20′ erano ben 15 mentre la terza pausa è arrivata sul 53-58. Poi il finale avvelenato dall’antisportivo a Scola che ha dato a Treviso i 4 punti decisivi ma che non cancella la pessima prova offerta in quei 10′ che rischiano di costare carissimo.
IL BILANCIO E UNA ANNOTAZIONE
Nelle ultime cinque sconfitte (intervallate dalla vittoria di Trento), la Openjobmetis nei terzi periodi ha segnato 53 punti in meno degli avversari (9 / 4 / 16 / 4 / 20) perdendo il quarto in tutte le occasioni. Un tesoro, appunto, specie per una squadra che dovrebbe difendere ogni singolo punticino, ogni canestro, ogni minimo vantaggio per cercare di salvarsi.
Ci permettiamo poi una ulteriore annotazione segnalataci da un lettore: nella gara con Treviso, i giocatori di Varese sono già in campo a tirare a canestro quando mancano 8’40” al termine dell’intervallo di metà partita. Praticamente Ferrero e compagni hanno trascorso in spogliatoio poco più di 5′ sul quarto d’ora previsto dal regolamento. Tolto il tempo di bere, andare – eventualmente – in bagno, aggiustarsi le stringhe e asciugarsi il sudore, per quanto avrà parlato Bulleri alla squadra? Quali indicazioni avrà potuto dare in un periodo così ridotto?
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