“Offrire a tutte le donne di 25 anni il vaccino anti papillomavirus”

Il consigliere di Italia Viva chiede l'estensione dell'offerta gratuita attualmente dedicata alle ragazze di 14 anni. Il vaccino verrebbe somministrato in occasione del primo screening per la citologia cervicale (Pap-test)

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«Con una mozione trasversale, che ho convintamente sottoscritto con le donne di tutti i partiti presenti in aula e che sarà presentata oggi in Consiglio Regionale, chiedo di  implementare in Lombardia, attraverso l’offerta gratuita, la vaccinazione anti HPV (Human Papilloma Virus) per le donne al venticinquesimo anno di età, in occasione del primo screening per la citologia cervicale (Pap-test), vaccinazione offerta al momento gratuitamente solo alle bambine nel dodicesimo anno di vita e a diverse categorie di soggetti con particolari condizioni di rischio” dichiara il Consigliere Regionale di Italia Viva Patrizia Baffi “Una iniziativa importante per contrastare un virus che rappresenta una delle più frequenti infezioni trasmesse sessualmente che è stata classificata come il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo, che interessa in Europa ogni anno circa 67.000 donne e ne uccide 25.000 ». Così Patrizia Baffi, consigliere regionale di Italia Viva, spiega il senso della mozione presentata in Consiglio. 

«Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 ha stabilito un obiettivo di copertura al 95%, così da garantire la massima protezione da tutte le patologie HPV-correlate direttamente prevenibili con la vaccinazione – evidenzia l’esponente di Italia Viva – Ma i dati di copertura vaccinali al 31.12.2018 diffusi dal Ministero della Salute evidenziano per la Lombardia una situazione che può e deve essere migliorata: con riferimento alla classe di nascita 2006 la percentuale di bambine vaccinate con ciclo completo è pari al 38%, un dato inferiore alla media nazionale che si attesta al 40% – le basse coperture rilevate nella coorte 2006 risentono di alcune differenze locali sull’inizio della strategia di chiamata attiva (alcune Regioni hanno implementato la chiamata attiva a partire dalla coorte successiva, quella del 2007), inoltre, per motivi organizzavi, analogamente a quanto successo negli anni precedenti, in alcune Regioni una parte delle bambine della coorte oggetto di chiamata ha iniziato o completato il ciclo vaccinale nell’anno successivo –  e per la coorte di nascita 2005 la percentuale di copertura con ciclo completo è pari al 70%, percentuale che risulta ancora ben al di sotto della soglia ottimale prevista dal PNPV 2017-2019».  

«Ritengo quindi che occorra implementare gli interventi e incentivare con iniziative mirate, una importante azione informativa, affinchè si raggiunga la capillare diffusione della vaccinazione anti-HPV, e, a tendere, l’obiettivo di copertura vaccinale ottimale» conclude.

 Come previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 2007, la vaccinazione anti-HPV è offerta gratuitamente e attivamente alle bambine nel dodicesimo anno di vita (undici anni compiuti) in tutte le Regioni e Province Autonome italiane a partire dal 2007-2008.

In aggiunta, alcune Regioni da tempo hanno esteso l’offerta attiva e/o la gratuità a ragazze di altre fasce di età.

 

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Pubblicato il 01 Dicembre 2020
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