Perse il gregge sui binari, dalla raccolta fondi arrivano 60 pecore
A fine novembre la tragedia per l’allevatore di Bodio Lomnago. Oggi grazie ad una campagna in rete la sua attività potrà continuare
Più di 300 donatori, per oltre 8000 euro raccolti: Christian Capuzzi, l’allevatore di Bodio Lomnago che ha preso parte del suo gregge sotto al treno a Gazzada Schianno ha ricomprato le pecore perdute tragicamente grazie agli aiuti messi in campo dal buon cuore di un gruppo di ragazzi che hanno sfruttato la forza della rete.
Un passo indietro: il 29 novembre, una domenica, alle prime luci dell’alba un treno partito da Varese travolge gli animali scappati da un recinto poco distante.
È un disastro. Christian, da sempre attaccato al suo lavoro e agli animali tanto da portarli spesso nel periodo estivo su pascoli del Luinese (e in Val Vigezzo), ha le lacrime agli occhi e la voce ancora rotta dall’emozione quando lo racconta al telefono: «Mai vista una cosa del genere, è morto l’asino, 90 pecore adulte e almeno una trentina di agnelli. Un dispiacere enorme: erano le mie bestie».
La notizia arriva su Varesenews il giorno stesso e fa il giro della rete, tanto che anche un gruppo di giovani che abita nelle vicinanze – e che aveva notato l’arrivo del gregge nei giorni precedenti il fatto – avvisa Christian dell’idea di lanciare la raccolta fondi.
«Ero sorpreso, e da subito dissi loro che avrei reinvestito tutto nell’acquisti di altri animali».
E così è stato: ieri le pecore sono tornate a riempire lo spazio lasciato sui binari in quella fredda domenica di fine novembre. Un vuoto colmato dalla generosità e dall’altruismo di chi ha pensato a come aiutare in un momento di grande difficoltà.
Per adesso nelle stalle di Bodio sono arrivati una sessantina di capi tra pecore e agnelli, «ma più avanti ne prenderò altre», spiega Christian, che ci tiene a sottolineare che ogni soldo raccolto verrà reinvestito in questa attività.
«Questi animali sono i primi disponibili che ho trovato, più avanti conto di acquistarne altri. Davvero grazie di cuore a tutti quanti per l’aiuto che mi è stato dato», conclude l’allevatore.
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