I ricordi luinesi di don Angelo Ceriani

Quattro persone che l’hanno conosciuto da vicino hanno voluto ricordarlo così

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Don Angelo Ceriani (nella foto), che si è spento a Saronno stroncato dal covid19 domenica 29 novembre, ha svolto nove anni del suo ministero sacerdotale (dal 1985 al 1994) a Luino come vicario parrocchiale.

Quattro persone che l’hanno conosciuto da vicino hanno voluto ricordarlo.

Don Giovanni Montorfano, prevosto di Luino dal 1983 al 1998 e attualmente residente con incarichi pastorali a Garbagnate lo ricorda come “un cristiano, un sacerdote trasparente, non intento ad affermare se stesso ma Gesù e il suo Vangelo con amore. Era un fratello rispettoso e disponibile. Ha lasciato dietro di sé il profumo di Cristo. Con più lo si frequentava, con più nasceva stima e confidenza”.

Gli anni luinesi di don Angelo furono condivisi anche col compianto don Paolo Ferrario, rettore del Carmine, e con don Mauro Malighetti, allora coadiutore e responsabile della pastorale giovanile e ora prevosto a Besana in Brianza.

Don Mauro ricorda di “aver condiviso con don Angelo sei anni di ministero a Luino, dal 1988 al 1994 quando è stato chiamato a divenire parroco di Marnate. Non solo sono stati sei anni di condivisione del ministero, ma anche di vera amicizia umana e sacerdotale. Uomo intelligente, pacato e veramente disponibile a ogni richiesta. Profondo spiritualmente, ha fatto del confessionale il “suo luogo” per il ministero della Riconciliazione e della Consolazione. Attento e aggiornato, ha educato generazioni di giovani come insegnante del Liceo. Si era inserito così profondamente nelle “pieghe della comunità luinese”, che gli costò non poco il suo trasferimento come parroco a Marnate. Io gli sono grato perché da prete “novello” mi ha introdotto nel ministero, aiutandomi a muovere i primi passi carichi di entusiasmo ma anche di inesperienza. Grazie don Angelo per quello che sei stato. Ora dalla casa del Padre, dove hai raggiunto la tua cara mamma Angelina, continua con la tua pacatezza ad accompagnare coloro che tu hanno voluto bene e che tu hai amato in maniera disinteressata.

Ha stimato molto don Angelo anche Alessandro Franzetti, allora giovane ragazzo che lo ricorda come “sacerdote sempre disponibile, pronto a tendere una mano per aiutare tutti, attento ad ascoltare i bisogni delle persone. Per noi ragazzi del catechismo don Angelo era una figura di prete buono e che ci spronava a una vita piena.

Dopo averlo perso di vista per alcuni anni lo ritrovai sempre sereno e faceva trasparire di aver fatto della Parola di Dio la bussola della propria esistenza.

L’ultimo ricordo che ho di lui è il più bello, quando la Parrocchia lo invitò a Luino a festeggiare il suo cinquantesimo di sacerdozio l’anno scorso. Era sempre solare e sorridente, contento di essersi reimmerso nella Comunità luinese, anche se solo per un giorno”.

Sentito anche il ricordo di Massimo Segrada, allora come oggi collaboratore della Parrocchia: “Domenica 29 novembre, un messaggio del Vicario Episcopale mi coglieva di sorpresa: è morto don Angelo Ceriani. Il mio pensiero è andato immediatamente ai nove anni in cui era stato a Luino, a quello che aveva lasciato come ricordo nei parrocchiani. Un sacerdote sempre sorridente e attento alle esigenze dei fedeli, la sua dedizione alla confessione e direzione spirituale ha arricchito noi “giovani” degli anni 80/90; era sempre disponibile in qualsiasi momento ad ascoltare una tua richiesta, un dono prezioso. Con il passare degli anni, ho avuto la possibilità di organizzare pellegrinaggi nelle parrocchie da lui seguite e per il suo 50° di sacerdozio aveva effettuato un viaggio a Cipro. In quell’occasione ho ricevuto in dono una penna in ricordo del suo traguardo raggiunto. Un piccolo pensiero molto apprezzato. Ognuno di noi utilizza penne o biro e, in questo caso, spero che mi aiuti ad arricchire con l’inchiostro della vita, i pensieri che scivoleranno con gioia e fede, nella quotidianità.”

Tutti, uniti in un messaggio unanime: “Grazie don Angelo, tutti quelli che hanno avuto la Grazia di averti conosciuto ti ricorderanno sempre con affetto, gratitudine e riconoscenza“.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Dicembre 2020
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