Capodanno sotto la neve, trattori in strada per agevolare la viabilità
"I mezzi agricoli sono importanti – sottolinea Coldiretti Varese – per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili per garantire la viabilità"
“Capodanno sotto la neve, mentre i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati per intervenire come spalaneve per pulire le strade e per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo”. E’ quanto afferma l’organizzazione agricola interprovinciale in riferimento all’ondata di maltempo di inizio anno con l’avviso della Protezione Civile per la neve al Nord. E, da questa mattina, la neve cade copiosa anche nella provincia di Varese.
“I mezzi agricoli sono importanti – sottolinea Coldiretti Varese – per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili per garantire la viabilità e per scongiurare l’isolamento delle abitazioni e delle stalle con gli animali soprattutto nelle aree più impervie interne e montane, per garantire le forniture alimentari e le consegne del latte: il lavoro delle imprese agricole, infatti, non si ferma nemmeno nei giorni di festa, con gli animali che debbono essere accuditi in stalla e le mungiture che vanno sempre effettuate 365 giorni l’anno”.
Un Capodanno all’insegna del maltempo dopo un 2020 si è chiuso in Italia con una media di più di quattro nubifragi al giorno (4,1) per un totale di 1500 grandinate, tornado, nevicate anomale, tempeste di fulmini e bombe d’acqua che hanno provocato lungo l’intera Penisola frane, esondazioni, gravissimi danni nelle città e nelle campagne ma soprattutto decine di vittime, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Gli sfasamenti climatici e gli eventi estremi non hanno risparmiato la provincia di Varese, con esondazioni e smottamenti che si sono abbattuti con violenza sul territorio nel corso dell’anno appena trascorso.
Il 2020 si classifica quindi come il quinto più caldo dal 1800, con una temperatura di quasi un grado superiore alla media storica (+0,96 gradi), a conferma del fatto che siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi 11 mesi.
Il risultato – conclude la Coldiretti prealpina – è il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
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