I commercianti di Busto Arsizio in piazza contro le chiusure: “Fateci aprire o dateci ristori veri”
Una cinquantina i commercianti delle varie categorie che hanno preso parte all'iniziativa organizzata dall'Ascom per dare un segnale di forte sofferenza al governo. Manifestazione condizionata da un gruppetto di ultras di destra
Hanno portato i tavoli dei loro locali, i manichini delle loro vetrine e tutto ciò che rappresenta le varie categorie merceologiche che stanno soffrendo in piazza Santa Maria per protestare pacificamente e in sicurezza contro le misure del governo per contenere il contagio da coronavirus. Almeno questo sarebbe dovuto essere lo spirito dell’iniziativa, degenerata invece tra fumogeni, cori offensivi e accuse reciproche.
I commercianti di Busto Arsizio, come in tutta Italia, sono stanchi dei continui cambi di normativa, della scarsità dei ristori ricevuti e dell’incertezza che da ormai 10 mesi pesa come un macigno sia sui titolari di bar, ristoranti e negozi, sia sui loro dipendenti costretti alla cassa integrazione quando va bene.
In una cinquantina hanno risposto questa sera, sabato, alla chiamata di Ascom Busto Arsizio, Distretto del Commercio e Comitato Commercianti del Centro per dire che le strade sono due: «O ci fate riaprire o ci date ristori veri». In molti lamentano di aver ottenuto cifre irrisorie, chi dice il 4% e chi il 10% del fatturato dello scorso anno ma comunque cifre ben al di sotto di quelle ottenute dai loro colleghi di Francia e Germania che sono arrivate a coprire il 70% di quanto guadagnato lo scorso anno.
La manifestazione è stata, però, disturbata da un gruppo di esponenti del mondo legato agli ultras della Pro Patria (alcuni indossavano i berretti del gruppo Made in Busto) e all’estrema destra. Il drappello ha acceso fumogeni e sventolato bandiere tricolore, ha esposto striscioni e intonato cori contro il governo, poi ha fischiato il sindaco Antonelli e gli assessori presenti (accusati di essere venuti a farsi campagna elettorale, ndr) e infine se l’è presa coi giornalisti definendoli terroristi (come da tradizione) e “mongoloidi” (new entry nel vocabolario degli “insulti” alla stampa).
Il triste spettacolo ha di fatto chiuso la manifestazione, fino a quel punto composta e pacifica, mentre alcuni commercianti hanno preso le distanze dal gruppetto schierato tra i tavolini posizionati in piazza. La presidente del Comitato Commercianti del Centro Alessandra Ceccuzzi ha provato a farli spostare senza ottenere risposta: «Come comitato ci dissociamo dal gruppo che ha intonato cori e acceso fumogeni. Non condividiamo gli striscioni che sono stati affissi e che nessuno degli organizzatori ha autorizzato».
Il video con le immagini della manifestazione e le dichiarazioni dei protagonisti
I ristoratori e gli esercenti in piazza contro la Zona Rossa. “Conte, non dimenticheremo”
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Rispetto per la pacifica manifestazione e per le ragioni dei commercianti comprensibilmente esasperati e preoccupati del protrarsi della emergenza pandemica.
Purtroppo alla feccia calcistica in questo paese viene data troppa tolleranza e libertà e loro, consci di godere di una inspiegabile tolleranza, si infiltrano come un cancro in ogni cosa per ruttare al vento i loro idioti slogan.