Consiglio a Luino, tamponi e monsignor Comi
Dibattito “sanitario“ sui fronti del punto tamponi e della principale casa di riposo cittadina
La salute tiene banco in città, e non potrebbe essere diversamente. E nel consiglio comunale di giovedì sera dove si è parlato anche di bilancio e convenzioni, la discussione ha riguardato due argomenti che hanno attirato e attirano il dibattito di questi giorni: la polemica sul punto tamponi ancora fermo e il monsignor Comi, la principale casa di riposo cittadina gravata da decessi, contagi e dai problemi di comunicazione fra degenti e parenti che più di una volta si sono rivolti a Varesenews per chiedere più chiarezza.
Così dopo i saluti e i ringraziamenti per il congedo del segretario comunale Antonella Pietri che si sposterà a Saronno il dibattito del consiglio comunale del 28 gennaio si è spostato sulla recente polemica legata alla mancata attivazione del punto tamponi a cui hanno accennato il consigliere in apertura Davide Cataldo e Alessandro Casali della lista Luinesi che chiedevano conto del rispetto della normativa per l’attivazione del punto prelievi nell’ex ufficio turistico che venne fermato da Ats per la verifica della normativa.
Il sindaco Enrico Bianchi ha fatto sapere che «abbiamo riscritto la proceduta e Ats ha accordato il suo benestare per il punto tamponi che non è uno screening ma un servizio mirato per la popolazione, specialmente per i tanti frontalieri». Bianchi sui tempi dell’attivazione del servizio (si tratta di tamponi antigenici rapidi orofaringei) si auspica tempi brevi e conferma che «c’è un’interlocuzione in corso con Ats e vorremmo attivare un sistema simile a quello adottato a Bezozzo: i medici inviano le persone al punto tamponi su appuntamento, alle persone viene fatto il test, vengono poi mandate a casa e si comunica in un secondo momento l’esito».
Nel corso del consiglio oltre ai punti legati all’assestamento dei conti è stata approvata la gestione associata di servizi per la custodia di cani randagi, anche alla luce dell’emergenza covid: sarà gestita da Comunità Montana e la durata della convenzione ha la durata di tre anni, rinnovabile. Il punto è stato approvato all’unanimità. E a una convenzione che viene attivata ne corrisponde un’altra che viene sciolta, vale a dire la convenzione di condivisione col comune di Lonate Ceppino per la condivisione della segretaria comunale.
Tre interrogazioni a risposta scritta in chiusura di consiglio, tutte proposte dal consigliere Artoni. In una si chiede al Comune di individuare i soggetti responsabili di un illecito legato alla privacy di un consigliere della precedente amministrazione, illecito che il Garante ha fatto gravare economicamente sull’amministrazione. Poi la spesa di 72 mila euro per il recupero delle auto in deposito (alcune per oltre due anni) quando la normativa prevede che entro i 180 giorni dalla notifica del verbale si debba provvedere alla demolizione: che paghino i proprietari, chiede Artoni, o si proceda alle demolizioni. L’ultima interrogazione riguarda il punto della situazione all’interno della fondazione Comi, al centro nell’ultimo periodo di una situazione sanitaria difficile nella gestione covid: «Ai famigliari dei ricoverati è stata data scarsa possibilità di essere sentiti in questa fase», ha affermato Artoni che chiede al Comune di farsi carico di avere un punto della situazione specialmente per coinvolgere i famigliari nelle questioni legate agli ospiti.
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