Eolo-Kometa, è tempo di pedalare: “Vogliamo almeno dieci vittorie. E partecipare al Giro”
Presentazione ufficiale per la squadra diretta da Ivan Basso e basata a Busto Arsizio all'interno dell'azienda di Luca Spada. Da Madrid la "benedizione" di Alberto Contador: «Un sogno che si avvera»
L’innovativo spazio di “Casa Eolo” apre per la prima volta le porte a un evento ufficiale: la presentazione della squadra di ciclismo Eolo-Kometa che proprio nei locali di Busto Arsizio – all’interno della grande azienda di telecomunicazioni digitali – avrà la propria sede sportiva e logistica. L’appuntamento, purtroppo confinato in streaming (non si poteva fare altrimenti), è servito per togliere ufficialmente il velo su una realtà che tra le altre cose riporta in provincia una grande squadra ciclistica che impiega uno staff di 23 persone e di 20 corridori, la metà dei quali italiani.
Uno sforzo notevole per entrare nella categoria Professional (il secondo livello mondiale per importanza) e per far diventare italiano un team che ha proprio in Eolo e nell’azienda agroalimentare valtellinese Kometa i principali finanziatori con Ivan Basso general manager e la fondazione di Alberto e Fran Contador a rappresentare l’anima spagnola del gruppo e la continuità con l’esperienza (la Fundacion Contador appunto) da cui la nuova squadra è gemmata.
Proprio le parole di Basso e Contador, due grandi campioni del recente passato, permettono di capire (anche a chi non ha la passione per il ciclismo e lo sport) la mentalità che sta alle spalle di un progetto simile, per cui è stato disegnato un orizzonte almeno triennale con la dichiarata volontà di prendere parte fin da quest’anno al Giro d’Italia e in futuro anche alle altre maggiori corse al mondo. Da un lato c’è la filosofia di base che ricorda quella della cantera di certe squadre di calcio: creare un ambiente dove i giovani possano crescere seguendo le stesse regole tecniche e comportamentali che poi ritroveranno anche tra i “pro” (se arriveranno a valere la massima categoria). Dall’altro la capacità che hanno i grandi campioni come Ivan e Alberto di interpretare l’impegno agonistico: «Il fatto che tutti vogliano dare una mano alla squadra è meritevole ma non bisogna fermarsi lì, altrimenti tutti si aiutano a vicenda ma nessuno vince. Per questo abbiamo fissato insieme un obiettivo numerico: per fine stagione vorremmo andare in “doppia cifra”, ovvero vincere almeno 10 corse e sono convinto che la squadra abbia le qualità per farlo» ha spiegato la maglia rosa di Cassano Magnago.
A fargli eco (collegato da Madrid) anche Contador: «Quando si va a correre bisogna avere l’idea de ganar, di vincere: poi non è detto che ciò accada perché ci sono anche le altre squadre, però se non si ha questo pensiero, diventa molto difficile ottenere il successo».
Nel corso della presentazione, hanno trovato largo spazio anche le parole dei due sponsor principali di questa avventura, Luca Spada per Eolo e Giacomo Pedranzini per Kometa. Spada ha anche lanciato una piccola provocazione parlando di Giro d’Italia visto che attualmente i posti a disposizione delle formazioni Professional italiane sono solo due (a fronte di quattro richieste): «Sarebbe bello dare spazio a tutte queste squadre, un grande segnale di incoraggiamento verso dirigenti e sponsor che hanno confermato il loro impegno in un anno complicato come questo».
SPADA: EOLO E IL CICLISMO, TANTI PUNTI IN COMUNE
Spada ha anche spiegato il motivo della scelta di entrare in modo pesante nel mondo del grande sport professionistico. «Investiamo tempo e risorse con grande entusiasmo nel ciclismo: crediamo che nei momenti difficili noi imprenditori dobbiamo tirare fuori il coraggio ed essere fonte di ispirazione per le persone. Lo sport poi in Eolo è fondamentale: per raggiungere il concetto di azienda felice, lo sport e la alimentazione sana sono alle fondamenta, danno salute ed energia per puntare al successo. E poi il ciclismo ha tanti elementi in comune con Eolo: il ciclismo attraversa i paesi e i piccoli borghi, uno sport che arriva dove non arrivano gli altri. Vogliamo portare i nostri valori in tutta Italia».
Il matrimonio con il team della Fondazione Contador è stato piuttosto automatico: «Negli scorsi anni era stato fatto un lavoro di altissimo valore con questa squadra e allora abbiamo deciso di sposare e potenziare il progetto salendo di categoria e portando l’affiliazione in Italia. Per Eolo e Kometa è un progetto di lungo periodo, ci siamo già vincolati per almeno tre anni e stiamo investendo sui giovani creando un mix di talenti, di atleti appassionati e dal carattere coerente».
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PEDRANZINI: DEDICATO ALLA NOSTRA VALTELLINA
«Per Kometa inizia il quarto anno di collaborazione con la fondazione Contador che scegliemmo allora per comunanza negli obiettivi, ovvero allenare gli uomini prima ancora di scovare i campioni – racconta invece Giacomo Pedranzini – Quando nel 2018 presentammo la nascita del team Continental dissi che si dava il via a una nuova storia di sport, di coraggio e di cura delle nostre vite. Una storia per la quale oggi si apre un ulteriore capitolo grazie all’energia che ha ricevuto per proseguire. La mia famiglia si è avvicinata al mondo del pedale perché Bormio e la Valtellina sono da sempre teatro delle grandi imprese di questo sport; fatica ed eroismo accomunano il ciclismo al lavoro della gente della nostra terra, specie di coloro che si impegnano ogni giorno nell’agricoltura e nella produzione del cibo. La nostra azienda è al lavoro per trovare una terza via tra l’agricoltura intensiva e quella biologica: la chiamiamo honest food, ovvero produrre cibo buono e sano da offrire a un prezzo accessibile».
I CONTADOR: “UN SOGNO CHE SI AVVERA”
Da Madrid, Alberto e Fran Contador hanno confermato la propria soddisfazione per aver trovato partner italiani con cui proseguire l’esperienza sportiva della fondazione. «Siamo molto molto motivati – ha detto il “Pistolero” – Abbiamo formato una bella squadra con la nostra filosofia: quella di formare ragazzi fin da giovanissimi per arrivare in alto. Magari qualcuno non arriverà a essere professionista, ma con la Fondazione abbiamo già fatto crescere tanti giovani. Siamo felici perché Eolo e Kometa sono due compagni di viaggio che hanno scelto la sfida di lavorare forte e di avere valori simili ai nostri: il rapporto con gli sponsor non è solo una operazione commerciale, siamo diventati una piccola famiglia».
Fran Contador, fratello di Alberto e uomo-macchina della fondazione aggiunge: «Oggi è la realizzazione di un sogno nato nel 2013, arrivare nella massima categoria con un percorso e una storia creati passo dopo passo, con la giusta tranquillità. Abbiamo alle spalle una forza e una storia che altri non hanno, ma con la nostra passione per il ciclismo è stato tutto più facile. Grazie a Giacomo e a Kometa per gli anni insieme e a Luca ed Eolo per il suo supporto, senza il quale non sarebbe stato possibile questo passo, soprattutto in un anno di crisi».
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