Il Falò di sant’Antonio 2021 sarà un flashmob
Sarà una "monellata" a sorpresa l'evento di quest'anno, per non causare assembramenti ma non rinunciare al rito che si ripete da 400 anni: a dirlo il presidente dei Monelli della Motta
Ci sono buone notizie per chi si stava già rassegnando all’idea che in questo 2021 la festa di sant’Antonio a Varese sarebbe “saltata” a causa di quel maledetto Covid che ha già stravolto quasi tutti i nostri riti, sacri e laici.
In questi giorni si susseguono infatti i tavoli organizzativi che vedono seduti i Monelli della Motta, con Amministrazione Comunale, Prevosto, Questura per decidere in che modo salvare i riti e delle tradizioni di sant’Antonio, tanto amati dai varesini.
Non è ancora tutto definito nei particolari, ma la volontà di mantenere la parte religiosa e anche i principali riti c’è, naturalmente nel rispetto delle norme anticovid e aiutandosi con gli eventi virtuali.
Le sante messe della tradizione, stando ai primi incontri, verranno conservate: si pensa anche alla basilica di San Vittore, insieme alla chiesa di sant’Antonio alla Motta, per assicurare la presenza di più persone possibile nel rispetto delle regole.
Ma la notizia più confortante – al momento, e sempre che le norme anticovid non diventino ancor più stringenti – è che anche il rito del falò si terrà anche quest’anno: in una forma che non prevede, ovviamente, il pubblico e il tradizionale assembramento in piazza della Motta, ma che permetta almeno di non spezzare una tradizione di centinaia d’anni.
«Siamo orientati verso una “monellata a sorpresa” – spiega il presidente dei Monelli della Motta Giuseppe Redaelli – Un modo per conservare il rito fisico e salvaguardare la tradizione. Deve però prevalere il buon senso: è impensabile fare ciò che si faceva negli anni passati nelle condizioni in cui siamo».
Sarà quindi in forma di “flash mob” il falò 2021, visibile solo in digitale. Non si potrà fare molto di più, ma non si poteva fare nulla di meno: «Il falò non si è mai fermato – ricorda Redaelli – Fatto da monelli o in maniera piu strutturata, è un simbolo che c’è continuativamente da 400 anni e deve continuare ad esserci. Per questo abbiamo lavorato a delle soluzioni che ci permettano anche stavolta, tanto per fare un esempio, di bruciare i biglietti».
Più improbabili invece i mercatini “fisici” che di solito costellavano le giornate del 16 e 17 e che le norme anticovid quest’anno non consentono. Mentre è ancora incerto il modo in cui si svolgerà la benedizione degli animali, anche se l’orientamento, anche in questo caso, sembra verso la benedizione “virtuale” al posto di quella sul sagrato della Motta. Un “limite” che però può dare l’occasione di raggiungere i propri cuccioli in molte case.
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