“Fate tornare a scuola i ragazzi delle medie di Casciago”
Un gruppo di genitori ha lanciato un appello, raccolto dall'amministrazione comunale. Alla base delle motivazioni, il fatto che non ci sono rischi legati al trasporto pubblico, non utilizzato per raggiungere la struttura
Un appello per chiedere al Governo e alla Regione di far tornare a scuola i ragazzi che frequentano le classi seconda e terza della scuola media “Villa Valerio” di Casciago.
Lo ha lanciato un gruppo di genitori, inviando una lettera ai sindaci di Casciago, Barasso e Luvinate, dopo la decisione di istituire la nuova zona rossa in Lombardia lo scorso venerdì 15 gennaio: «È nato tutto da lì, da uno scambio di opinioni dopo l’ennesima batosta. Noi genitori siamo affranti e avviliti – spiega Daria Cotta, portavoce di circa 50 mamme e papà che hanno firmato l’appello su un totale di circa 90 alunni che frequentano la scuola -. Per noi la situazione sanitaria è e sarà sempre al primo posto, non vogliamo negare il problema, anzi. Non capiamo però come si possa andare avanti così. Sì è perso tempo in estate e non è stato fatto niente. Tacere non ci sta più bene, i problemi li conoscono tutti, ognuno fa i salti mortali per stare dietro a questa situazione tra didattica a distanza, connessioni che non funzionano, lavoro. Vorremmo che la nostra richiesta di aiuto venga ascoltata. È seriamente dannoso per i ragazzi perdere altro tempo. I nostri territori non hanno le stesse caratteristiche delle grandi città, questo deve essere chiaro».
L’appello del comitato genitori di Casciago
E proprio da questo assunto parte il sindaco di Casciago Mirko Reto, che si è fatto portavoce e cassa di risonanza di questo comitato di genitori: «È un vero e proprio grido di dolore e una richiesta di aiuto dei ragazzi che vivono un momento surreale di diversa normalità. Io credo che le scuole nostre non possono essere paragonate a scuole di grandi città, perchè hanno diverse esigenze. Sembra che il ministro non conosca il territorio, il nostro servizio pubblico non è un tema di possibile contagio: qui i ragazzi arrivano accompagnati dai genitori o a piedi. L’attenzione va tenuta alta, il virus è ancora attivo e preoccupante – commenta il sindaco casciaghese -. Ma garantendo sanificazione, mascherine, distanziamento nelle nostre scuole non si corrono pericoli, abbiamo fatto grossi investimenti per creare ingressi differenti, orari alternati, ci abbiamo messo impegno per dare importanza all’istruzione e far andare i ragazzi a scuola (da inizio pandemia è stato registrato un solo caso di contagio tra le seconde e le terze di Villa Valerio, ndr). Ci sentiamo però abbandonati dal Governo, che ha pensato ai banchi a rotelle (quelli sono arrivati, smontati…) e non ai ragazzi. Manderemo un dossier in Regione e al Ministro accompagnato da una lettera, per spiegare la nostra realtà e speriamo in un intervento concreto. Ogni giorno che passa è un danno per i ragazzi. Sì è aspettato troppo, non si sono ascoltati i sindaci, né le persone».
«Parliamo di preadolescenti, ragazzi che si stanno formando e vivono un momento di formazione fondamentale che ha nella socialità un elemento chiave», aggiunge l’assessore ai Servizi Educativi Caterina Cantoreggi, a cui fa eco la chiosa del sindaco Reto: «La socialità manca, io mi faccio portavoce di questa istanza, anche come genitore: non sottovalutiamo il livello psicologico, che potrebbe portare problemi più gravi se non viene affrontato in tempo. Non è giusto che si subisca indistintamente questo trattamento».
L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI GENITORI
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