Gli alunni di Malnate piantano bulbi in memoria dei 20 bimbi vittime della follia nazista
In occasione della Giornata della Memoria, gli studenti della scuola media hanno ricordato le 20 piccole vittime utilizzate come cavie umane in esperimenti entro la tubercolosi e uccisi il 20 aprile 1945
La Giornata della Memoria vissuta dagli alunni della secondaria di primo grado Sauro che hanno reso omaggio ai 20 bimbi utilizzati come cavie umane negli esperimenti scientifici nazisti. Il racconto è di Valentina Gelati, studentessa di “Giornalisti Fuoriclasse”
Malnate, la “città dei bambini”, ha reso omaggio a 20 bimbi ebrei, vittime innocenti di una strage portatrice di odio, ciò che è più distante dalla spensieratezza e innocenza di chi non ha ancora vissuto davvero la vita.
In occasione della Giornata della Memoria gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado N. Sauro, alla presenza delle rappresentanze comunali e del presidente dell’ANPI di Malnate, hanno ricordato le 20 piccole cavie di Bullenhuser Damm in Germania, davanti alla targa commemorativa posta nell’aiuola della scuola.
Un luogo per non dimenticare la triste vicenda di questi piccoli uomini, costretti a cresce in fretta e privati della loro infanzia felice, ebrei deportati da Francia, Italia, Olanda, Polonia e Slovacchia, prima al campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau, poi nel campo di concentramento tedesco di Amburgo dove divennero vittime degli esperimenti medici, vere cavie umane.
Bambini ingenui che, con il tremendo inganno della promessa di vedere la mamma, furono portati in un campo di concentramento che distava circa 30 km da Amburgo per condurre esperimenti sulla tubercolosi. Costretti a subire una sorte che non avrebbero potuto immaginare neanche nei loro peggiori incubi, sono forse loro quelli che hanno subito la peggior sorte di essere vittime di spaventose ricerche testate direttamente sulla loro pelle.
Hanno dovuto soffrire dolori immani, costanti a cui avrebbero preferito la morte, che giunse il 20 aprile 1945 con l’ordine di eliminarli. Tra loro vi era anche un bambino italiano di appena otto anni che da Napoli era stato deportato nel campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau.
I ragazzi della scuola media hanno letto poesie come “Se questo è un uomo” di Primo Levi, e piantato primule e bulbi che sbocceranno in primavera in segno di speranza per il futuro e come monito affinché non succeda mai più un abominio come la creazione dei campi di concentramento.
La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale che dal 2005, per volere dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, commemora le vittime dell’Olocausto. Stabilì il 27 gennaio come giorno commemorativo in ricordo di quella stessa data nel 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Per preciso impegno educativo e formativo questo si ripete ogni anno, la scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria, per diffondere i valori contenuti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo, per far maturare nei giovani un’etica della responsabilità collettiva, per contrastare i pregiudizi e il razzismo e soprattutto per educare alla pace.
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