Gli enduristi ripuliscono i boschi di Varese dai rifiuti
I membri di EnduroVarese e Moto club Visab hanno rimosso i resti di un accampamento nei pressi della Motorizzazione. Gli organizzatori: "In futuro ci piacerebbe coinvolgere sempre più persone"

Ancora una volta gli enduristi di Varese sono scesi dalla sella e – armati di guanti, sacchi e scarponi – si sono messi al lavoro per rendere più puliti i boschi che li ospitano. Domenica 24 gennaio un gruppo di appassionati del Moto club Visab e di EnduroVarese ha risalito i sentieri nei pressi della Motorizzazione per rimuovere i resti di un accampamento abbandonato.
A scoprire l’accampamento giorni fa (prima che la Lombardia diventasse “zona rossa”) sono stati proprio alcuni enduristi durante una passeggiata. Il tempo di organizzarsi, e non appena la regione è tornata in “zona arancione”, il gruppo si è subito recato nel bosco per ripulirlo. Tra gli appassionati di enduro che si sono dati appuntamento c’erano anche alcuni volontari della Croce rossa e della Protezione civile, e insieme nel giro di un’oretta di lavoro sono riusciti a liberare l’intera area dai rifiuti. Il materiale – abbastanza da riempire un camioncino intero – è stato poi smaltito correttamente dai volontari della Protezione civile.
«Noi enduristi – spiega Marco Mondini, studente di Biotecnologie industriali e molecolari all’Insubria e fondatore di EnduroVarese – siamo da sempre attenti al problema dell’abbandono dei rifiuti nei boschi. Conosciamo le nostre zone e sappiamo quali sono i punti di maggiore degrado. Per questo riteniamo di poter fornire un aiuto importante per quanto riguarda la tutela delle nostre aree boschive».
Non è infatti la prima volta che gli appassionati di enduro si danno da fare per il bene dei loro boschi. Nell’agosto 2020, Enduro Varese e Moto club insieme ad altre associazioni e col supporto dell’amministrazione comunale avevano ripulito un’area boschiva lungo via Val di Non a Varese. «In futuro – afferma Marco Mondini – vogliamo organizzare interventi di pulizia ancora più grandi. Quando la situazione sanitaria lo renderà di nuovo possibile ci piacerebbe riuscire a coinvolgere sempre più persone, ma anche enti e associazioni diverse».
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