La “Corsa di Miguel” diventa virtuale e si ispira a Vivicittà
La tradizionale prova romana (dedicata a un desaparecido argentino) può essere disputata in autonomia entro il 31 gennaio da tutti gli appassionati
Una corsa a tua misura, da correre rispettando le norme del distanziamento senza smettere di pensare ai diritti, su tanti percorsi diversi di dieci chilometri: la “Corsa di Miguel” – Virtual Run anche quest’anno così difficile non ha deluso le migliaia di affezionati podisti che sono abituati a correrla a Roma nel mese di gennaio, come un modo per iniziare l’anno unendo sport e impegno sociale.
C’è tempo sino al 31 gennaio per partecipare: l’organizzazione è affidata al Club Atletico Centrale e Uisp Roma. Giovedì scorso, 14 gennaio, si è tenuta on line la presentazione stampa della Corsa di Miguel 2021 ed è intervenuto Simone Menichetti, presidente Uisp Roma: «Sentiamo nostra la Corsa di Miguel – ha spiegato Menichetti – perché riesce a coniugare lo sport insieme a temi come diritti, storia, aggregazione e inclusione. Credo che questa edizione riesca ad essere addirittura più democratica rispetto alle precedenti perché permette alle persone di vivere il proprio spazio cittadino e questo ci fa sentire questa manifestazione ancora più vicina al nostro spirito».
L’idea è quella di pensare questa gara come Vivicittà, uno dei più importanti eventi Uisp: tanti percorsi che si svolgono autonomamente, con tempi presi autonomamente e rilevati da un comitato centrale che compara i vari risultati per dichiarare la migliore performance.
Gli organizzatori stanno studiando una nuova possibilità per una corsa in presenza in primavera, ovviamente se la situazione generale lo consentirà. Ma non si poteva rinunciare definitivamente alla corsa dedicata a Miguel Benancio Sanchez, desaparecido argentino condannato dal regime di Videla per essere, oltre che un grande podista, anche uno scrittore e poeta che desiderava la pace per il proprio popolo. Quest’anno non sarà possibile organizzare la “Strarazzismo”, mini gara di 3 chilometri per i ragazzi delle scuole medie. Ma l’appuntamento della primavera, in via di organizzazione, fa ben sperare.
Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport e ideatore della corsa: «Abbiamo provato a resistere e l’abbiamo fatto attraverso questa strada. I percorsi sono proposti da gruppi podistici che ci contattano per partecipare. Riuscire a trasformare un’emergenza in un’opportunità può aiutare le persone a mantenere un legame e da questo punto di vista vogliamo, per il prossimo anno, un grande ritorno in presenza. L’obiettivo è quello di far diventare la Corsa di Miguel un atlante di persone che condividono alcuni valori, primo tra tutti la lotta al razzismo».
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