La doppia faccia del Calzaturificio Borri: “Davanti il restauro, dietro il degrado”
Nel video di un residente si vedono alcune persone che entrano nella struttura di notte: "La polizia locale sta davanti alla coop delle mezze giornate a vedere se indossi bene la mascherina, ma di sera liberi tutti"
Davanti c’è la facciata storica, con il recupero in corso. Dietro invece regna il degrado. È questa la doppia faccia del Calzaturificio Borri, lo stabile di proprietà del Comune di Busto Arsizio sul quale sono iniziati una serie di lavori di recupero nell’ambito della convenzione tra amministrazione comunale e Coop Lombardia (che di fianco ha costruito un supermercato, ndr).
E mentre il recupero dello storico stabilimento produttivo procede -senza però una chiara visione della sua destinazione- un video di un residente nell’area mostra quello che dal Viale della Gloria non si vede.
“Area comunale con tanto di sbarra inesistente, cancello mai chiuso nonostante sia interdetto l’ingresso e pieno di monnezza” scrive il lettore a commento di un video che mostra alcune persone che entrano all’interno della struttura. “Coprifuoco violato, ieri domenica 3 gennaio erano le 23.15” continua, puntualizzando poi come “la polizia locale sta davanti alla coop delle mezze giornate a vedere se indossi bene la mascherina, ma di sera liberi tutti. E’ uno schifo”.
Ex-calzaturificio Borri, avanza il restauro mentre in città si discute il futuro
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