La Forcora che resiste sotto la neve aspettando le riaperture
Giornate senza turisti riempite solo dai fiocchi. “Se gli impianti riaprono a metà febbraio si potrà sciare per tutto marzo"
Venti centimetri nelle ultime ore, che non sono niente rispetto agli oramai metri scesi nelle scorse settimane, con le piste già battute ma vuote.
«Eppure se gli impianti, come speriamo, dovessero riaprire a metà febbraio, il 15, la stagione non sarebbe per nulla finita perché andremmo avanti sicuramente a sciare fino a marzo inoltrato, dalla gran neve che c’è» spiega Simone Riva Berni, gestore del Ristorane Sciovia, alla Forcora, comune di Maccagno con Pino e Veddasca.
È una speranza che suona come una preghiera ai mille e passa metri di questo passo che sovrasta il Lago Maggiore e dove si attende altra neve a partire dal pomeriggio di oggi, venerdì. Il ristorante è aperto solo per bar da asporto: «Ci sono giorni che non vediamo anima viva. È capitato in settimana di vedere qualcuno di passaggio e stop. Ma noi resistiamo».
Quindi la fioccata di oggi è vista come buon auspicio. Fino a quando era possibile, prima della zona rossa l’espediente trovato per dare un’offerta alternativa erano le ciaspole.
Ora, viste le condizioni meteo, più che danza della neve si aspetta quella del Dpcm.
Tornando all’ipotesi della stagione “lunga“ sugli sci, non è una considerazione da ritenersi del tutto peregrina: basti pensare che solo tre anni fa, nell’inverno 2018, gli impianti alla Forcora rimasero aperti proprio fino a marzo inoltrato, con neve sufficiente a sciare.
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