Luino e la memoria, l’opinione di Gianni Petrotta

Pubblichiamo la lettera nella quale l'ex consigliere, professore e consigliere dell'Anpi che esprime il suo giudizio sul dibattito innestatosi in città in merito alle intitolazioni toponomastiche

Generica 2020

Pubblichiamo la lettera nella quale l’ex consigliere e professore Giovanni Petrotta esprime il suo giudizio sul dibattito innestatosi in città in merito alle intitolazioni toponomastiche

Vorrei portare il mio contributo su alcune considerazioni sulla memoria della Guerra e sul lungolago di Luino espresse, penso non casualmente il 27 gennaio, Giornata della Memoria, dal prof. Maurizio Isabella della Queen Mary University of London e dalle successive risposte dell’ex sindaco Avv. Andrea Pellicini, del prof. Massimo De Leonardis, docente alla Cattolica, e da Alessandro Franzetti.

Inizio col dire che concordo pienamente con quanto scrive il prof Isabella ed invito i docenti di storia luinesi di leggere e discutere la lettera nelle loro classi. In particolare, sulla memoria della Resistenza e sull’opera vergognosa dei fascisti, anche nel nostro territorio, nei confronti degli Ebrei.

Sul concetto locale di “patria, nazione, guerra e guerra fascista”, da umile ricercatore storico luinese che ovviamente non può misurarsi con i due prof. universitari, in particolare col prof. Massimo de Leonardis con all’attivo ben 274 fra libri e pubblicazioni e che recentemente è stato insignito della Medaglia bulgara “Marin Drinov”, invierei i lettori a leggere il libro “Il sì e il no, brandelli di memoria, Marwan 1990” dello scrittore e poeta luinese Geremia Cerinotti, di cui allego la copertina. Segnalo, in particolare, le pagine 62 -63 nelle quali il Cerinotti, chiede ad una una parente vedova della Grande Guerra, non risposata per seguire l’unico figlio, alla quale avevano appena comunicato la morte del figlio in guerra: “dimmi tu, dimmi cos’è la patria?”.

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Ecco le mie riflessioni.

Scalinata a lago Guido Fontenbuoni, “martire dello Scrirè”. Quella del 30 novembre 2014 è stata una manifestazione retorica con assenza di partecipazione di luinesi, come si vede nella foto allegata (qui sopra). Segalo la presenza di un partecipante, noto ai presenti, con il basco ed il foulard della fascista X mas. Sul concetto di “martire”, “guerra nazionalista, fascista, imperialista e razzista” concordo col prof. Isabella

Armando Chirola. Non son d’accordo col prof. londinese sull’intitolazione dello spazio al fucilato dai tedeschi. Nella confusione seguita l’8 settembre 1943, molti soldati italiani, tra cui il tenente Chirola, decisero di non arrendersi ai tedeschi e qui concordo con l’ex sindaco Pellicini nel dire che è stato uno dei primi atti della Resistenza al nazifascismo.

Norma Cossetto. La dedica del lungo lago a Norma Cossetto è stata una “furbata” dell’ex amministrazione di Centrodestra di Luino. E ’stata una delibera di Giunta promulgata a pochi mesi dalla fine della legislatura, senza passare dal Consiglio comunale. È stata presentata come una richiesta voluta “dalle donne del Consiglio comunale”, senza, però, coinvolgere la consigliera dell’opposizione Enrica Nogara.

Intendiamoci, è una decisione che rispetta la legge, ma è in linea con quanto fanno tutti gli amministratori del partito Fratelli d’Italia. Personalmente non son d’accordo con la decisione di intitolare uno dei luoghi più belli di Luino ad una persona che non rappresenta il territorio. Su questo punto col prof. Isabella e faccio mia la proposta del prof. Carlo Banfi che propone di mettere, accanto alla intitolazione Norma Crosetto, il nome di suor Enrichetta Alfieri, l’angelo di San Vittore nel ’43-’45 (carcere milanese), suora recente beata, che ha collaborato con don Piero Folli e a Cleonice Tomasetti, vilipesa, dileggiata fucilata dai tedeschi, nel giugno del 1944 con i 43 (poi 42) partigiani a Fondotoce, dall’atra parte del lago, con la seguente denominazione “ Donne nella bufera della II Guerra mondiale”

Sempre su Norma Cossetto, non son d’accordo con la risposta del prof. de Leonardis, sia nel modo che nella forma, che inviterei a non citare il prof comunista Concetto Marchesi, che probabilmente non sapeva quanto oggi si sa su questa tragica vicenda.

All’ex Presidente del Consiglio comunale Alessandro Franzetti durante l’Amministrazione del Centrodestra del 2015, concordo con quanto scrive, ma contesto che l’Anpi abbia chiamato Edgardo Sogno un “eroe”. E ribadisco quanto allora detto nell’occasione che non si può dedicare una pubblica piazza, – “un parcheggio” mi disse allora il sindaco Pellicini -, ad una persona che ha complottato contro lo Stato italiano e per questo finito in carcere.

Infine, invierei i lettori ad andare a vedere il monumento, che ha bisogna di cure e che allego una foto (in apertura), dedicato ai marinai luinesi che si trova sulla Rotonda, sempre sul lungo lago. In fondo al monumento c’è la scritta “memento audere semper”, frase coniata da Gabriele D’Annunzio, ma riportata dagli antipartigiani della Decima Mas e oggi usata dai moderni sovranisti, da Salvini a Casapound.

Diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina….

Prof Giovanni Petrotta dell’Anpi Luino, già consigliere comunale.

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Pubblicato il 29 Gennaio 2021
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