Malpensa, “il futuro non è un cantiere devastante, ma lo sviluppo sostenibile”

Cinzia Scandolara, consigliere comunale casoratese, replica alle associazioni di categoria: "il futuro che dobbiamo costruire sarà diverso da quanto era ipotizzato prima del 2020, ripensiamo i progetti"

ferrovia Terminal 2 Malpensa

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Cinzia Scandolara, della Lista Civica Casorate Aperta (Casorate Sempione) e del Comitato Salviamo La Brughiera. Il comunicato segue quello delle associazioni di categoria che hanno fortemente rilanciato il progetto della ferrovia Gallarate-Malpensa, dopo lo stop al Ministero delle Infrastrtutture

In questi giorni si sta scrivendo tanto sulle prospettive del nostro territorio.
Leggiamo ancora che Malpensa è la priorità del territorio, quindi tale è anche il collegamento ferroviario tra il T2 e Gallarate, opera imprescindibile, fondamentale per garantire sviluppo e occupazione.
In un momento storico eccezionale in cui siamo chiamati tutti ad essere estremamente attenti, consapevoli, in cui stiamo attraversando una crisi pandemica, economica e sociale che nessuno di noi ha sperimentato prima, vediamo ripetersi giorno dopo giorno, azioni sconsiderate e i nostri politici, amministratori, e forze imprenditoriali dimostrarsi ancora e ancora non all’altezza, insistendo a percorrere strade che si sono già dimostrate fallimentari.

“Malpensa è LA priorità del territorio” è un’affermazione palesemente miope e ristretta, perché la priorità E’ IL TERRITORIO, in cui Malpensa deve inserirsi in modo dinamico e coerente, ed è ora che le amministrazioni e le forze imprenditoriali alzino gli occhi dall’hic et nunc” per realizzare che sono emerse problematiche importanti (quali il clima e la protezione dell’ambiente: fattori essenziali per garantire la salute e la qualità della vita). Una svolta eco-sostenibile è indispensabile e può essere un’importante risorsa per l’occupazione e la crescita basandosi su un modello di sviluppo che non basi tutto su un aeroporto, ma che si orienti su tecnologie, strategie e attività produttive eco-sostenibili. Questo è quello che chiede l’Europa e questa è l’unica strada per poter progettare e realizzare il nostro futuro.

Il progetto di Malpensa “Masterplan 2035” deve essere rivalutato nella sua complessità, perché il futuro che dobbiamo costruire sarà diverso da quanto era ipotizzato prima del 2020. La stessa SEA ha dichiarato che i volumi di traffico su cui si basavano le precedenti valutazioni dovranno essere riviste e che per raggiungere i volumi precedenti sarà necessario attendere anni. Siamo molto cambiati in quest’anno di pandemia e solo per fare un esempio brutale, gran parte del traffico business su cui si basava il traffico nazionale e internazionale di Malpensa, verrà ridimensionato dalle possibilità di video-connessioni che si sono dimostrate, in quest’anno di chiusura delle frontiere, un’ottima soluzione per le società (efficaci, più veloci ed economiche rispetto alle trasferte).
Non dimentichiamo anche che l’aeroporto di Malpensa dovrà continuare a fare i conti con gli altri aeroporti lombardi (Linate e Bergamo) oltre che con l’hub di Fiumicino, e senza un progetto nazionale globale e chiaro (Piano Nazionale Aeroporti) che garantisca aree d’interesse senza concorrenza sfrenata, sarà una lotta senza quartiere.

Anche questo aspetto dimostra come stiamo continuando a procedere come dilettanti allo sbaraglio: così possiamo vincere una battaglia, ma per vincere la guerra ci vuole un piano serio: sedersi attorno ad un tavolo e studiare nuove soluzioni che possano veramente far decollare la nostra economia nel pieno rispetto dell’ambiente, della salute e della qualità della vita.

La nostra classe imprenditoriale con le sue dichiarazioni dichiara di continuare a guardare al passato, sognando ad occhi aperti, puntando su un progetto ormai superato solo perché ha sentito il profumo dei soldi, senza fare i conti con la realtà, insistendo per procedere d’urgenza alla realizzazione di una linea ferroviaria, che in base alle valutazioni eseguite risulta essere inutile – in primo luogo perché il collegamento già esiste, e basterebbe intervenire per renderlo efficiente senza procedere ad un insensato consumo di suolo e snaturalizzazione dell’ambiente.

L’amministrazione di Casorate con Cardano si è opposta, il CUV, i comuni del COR 2 si oppongono, le associazioni si oppongono, le persone che vivono il territorio, soffrono l’inquinamento, l’incertezza occupazionale, la crisi economica, si oppongono, perché vogliono che il nostro futuro non si costruisca buttando un mattone alla volta, ma con un progetto serio, che considerando tutte le esigenze, possa costruire la casa in cui potremo vivere e che speriamo accolga i nostri figli.

Cinzia Scandolara
Lista Civica Casorate Aperta & Comitato Salviamo La Brughiera

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2021
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