Una nuova vasca sul Campo dei Fiori per salvare Luvinate dalle alluvioni
Sopra la grande vasca che ha "salvato" dal peggio Luvinate nel corso dell'ultima alluvione ne sarà realizzata un'altra e verranno costruite nuove briglie. Un progetto da 200.000 euro
Pochi giorni fa la notizia del finanziamento regionale di 40.000 euro per un sistema di alert e oggi l’approvazione di un ulteriore progetto esecutivo per interventi di mitigazione del rischio da 200.000 euro a Luvinate. Lo stanziamento è stato deliberato il 30 dicembre scorso da parte della Giunta, grazie ad un contributo straordinario di Regione Lombardia, e permetterà di intervenire sull’asta del Tinella a seguito degli eventi alluvionali del 24 e 25 settembre 2020.
E già si guarda avanti: la sistemazione del tratto urbano del Torrente nel cuore del paese lungo via San Vito e il progetto della nuova associazione fondiaria, Valli delle Sorgenti, destinata al governo di tutto il fronte montano per il recupero funzionale e la gestione dei boschi di protezione. Un lavoro che sta impegnando diffusamente amministrazione ed uffici del Comune di Luvinate per far fronte all’emergenza causata dal Tinella dopo l’incendio del Campo dei Fiori del 2017 che, avendo colpito in prevalenza proprio i boschi di Luvinate, favorisce in occasione di piogge intense ed improvvise -sempre più frequenti per i cambiamenti climatici in atto- l’innesco di colate detritiche lungo l’asta del torrente Tinella.
«È sempre più evidente una franosità diffusa e attiva che, sovrapponendosi ad un generale stato di invecchiamento e prossimità al collasso del bosco, in atto da tempo ma enormemente aggravato dagli incendi, favorisce una diffusa franosità, anche di rilevante entità -spiega il sindaco, Alessandro Boriani-. Gli eventi di fine settembre hanno determinato profonde modificazioni all’assetto morfologico dell’asta, con particolare riferimento ai tratti a monte della piazza di deposito già realizzata, tratti che non erano stati interessati dall’esecuzione delle opere avviate nel 2018».
Da qui i nuovi interventi di mitigazione del rischio, che andranno ad affiancarsi alle opere già realizzate con il precedente intervento coordinato dall’Ente Parco Campo dei Fiori e finanziato da Regione Lombardia con 600.000 euro.
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Il Progetto che sarà realizzato
In particolare è stata prevista, considerata l’ottima risposta funzionale della piazza di deposito già realizzata, la creazione di una ulteriore vasca, ancora più a monte di questa, con l’obiettivo di trattenere una prima quota di detrito – prevalentemente più grossolano – in modo da rendere più efficiente la vasca esistente, nella quale si andrebbe a stoccare in larga prevalenza solo materiale più fine. La nuova opera di trattenuta, localizzata a circa 80-100 m a monte della piazza di deposito attuale, prevede la messa in opera di una briglia in cemento armato, localizzata nella sezione dove transita il flusso principale della colata, integrata da un sistema di gabbioni laterali in grado di intercettarne le frazioni laterali.
Nel tratto sotto il sentiero 10, a valle di via Panera, verranno realizzate 3 nuove opere di regimazione (briglie) finalizzate ad un ulteriore riduzione della pendenza dell’asta; verrà inoltre posizionata una barriera frangicolata nel punto di congiunzione tra l’asta orientale ed occidentale del Tinella. L’aleatorietà della situazione del bacino idrografico, particolarmente quello occidentale più colpito dall’incendio i cui parametri idrologici sono gravemente alterati e lo saranno per un tempo non preventivabile, non può far escludere infatti che si inneschino ulteriori trasporti in forma di colata di magnitudo imprevedibile e potenzialmente sproporzionata rispetto all’evento meteorologico come dimostrato da ampia casistica anche nella nostra stessa regione.
Gli interventi saranno progettati da un team composto da Virgilio Anselmo, Ingegnere, già ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) presso l’IRPI di Torino, professore associato di Idrologia forestale presso la Facoltà di agraria di Viterbo e professore associato di sistemazioni idraulico forestali presso la Facoltà di agraria di Torino e Alessandro Nicoloso, dottore forestale da anni impegnato in progetti di sistemazione idraulico forestale che per primo ha segnalato la criticità del torrente Tinella e i rischi di aggravamento delle sue condizioni in conseguenza dell’incendio del 2017. «Ringrazio i professionisti che stanno lavorando per il bene del nostro territorio –sottolinea il Sindaco- insieme alla Direzione Generale Territorio di Regione Lombardia, gli uffici dell’UTR Insubria e l’Ente Parco Campo dei Fiori per la continua vicinanza e sensibilità».
Gli altri interventi in programma
Questo progetto, ora all’esame di UTR e Parco Campo dei Fiori per le rispettive competenze, si affianca ad ulteriori interventi già approvati dalla Giunta, come l’intervento di consolidamento, sempre sull’asta del Tinella, del guado in zona Motta Selvapiana, per una somma pari a 100.000€ derivanti dal Piano Marshall regionale. Anche questo intervento è ora all’esame degli uffici territoriali di Regione Lombardia.
«Per il 2021 guardiamo ancora avanti. In particolare – prosegue il Sindaco – stiamo studiando un nuovo progetto che riguardi solo il cosiddetto tratto urbano del Tinella che corre lungo via San Vito e Corso Matteotti prima di immettersi in Statale. Alla luce degli eventi di settembre scorso, occorre avviare ulteriori interventi di rafforzo, anche importanti, a partire dal ponte di Via San Vito. Sta inoltre proseguendo velocemente la fase di startup dell’Associazione Valli delle Sorgenti che, unendo i terreni pubblici e privati dei boschi di Luvinate, dal sentiero 10 alla vetta del Campo dei Fiori, vuole provare a realizzare dopo decenni di abbondono una nuova stagione di governo dei nostri boschi. Una grande scommessa che presto racconteremo».
«Va infine richiamato con forza il fatto che le modificazioni al regime idrologico indotte dall’incendio del 2017 non sono quantificabili. Ai fini del recupero di una sicurezza dell’abitato non può essere rinviata, né tanto meno omesso, il recupero delle aree boscate percorse da incendio senza le quali il regime idrologico del bacino permane profondamente alterato favorendo così deflussi più intensi e in tempi più brevi, condizioni esattamente opposte a quelle auspicabili per una corretta difesa idraulica. Lo abbiamo già detto in numerose sedi e a numerosi interlocutori e lo ribadiremo ancora una volta, formalmente, a tutti i riferimenti istituzionali regionali preposti, richiamando tutti alle proprie responsabilità».
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