Reparti da “convertire”, sovraccarico al Pronto Soccorso del Circolo di Varese
Nella mattina di domenica 65 pazienti in carico al reparto di prima urgenza, con la barellaia piena. Convocata l'unità di crisi per gestire il picco

Torna sotto pressione il Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo di Varese.
Nella mattina di domenica 31 gennaio erano sessantacinque i pazienti in carico al Pronto Soccorso cittadino, con la barellaia piena e la difficoltà a reperire spazi per rispettare il distanziamento preventivo contro il Covid-19.
Non è certo una novità, la situazione di picchi di accessi e attesa. Cosa è successo in questo caso? Dall’ospedale il momento critico viene ricondotto ad un afflusso superiore alla media, tra sabato e domenica, associato in particolare alla fase di “riconversione” dei reparti, da Covid+ a Covid-, cioè da reparti con positivi Covid a reparti generici.
È una dinamica che l’Asst Sette Laghi aveva fornito come spiegazione anche poche settimane fa e che evidentemente non è infrequente: man mano che diminuisce la necessità di ricoverare pazienti Covid – ricoverati per Covid o che risultano positivi a seguito di ricovero per altra patologia – i reparti vengono “riconvertiti”, vale a dire svuotati degli ultimi degenti (trasferiti in altri reparti Covid), sanificati e rimessi a disposizione come reparti generici.
Alle 9 di domenica si è riunita anche l’unità di crisi per capire la situazione e attuare le necessarie contromisure, tenendo conto appunto anche dello stato di avanzamento delle riconversioni. Che non riguardano solo il Circolo, ma anche gli altri ospedali: ad esempio ieri è stato svotato un piano “internistico” Covid+ ad Angera, di cui si attende la riapertura, mentre un altro reparto è stato svuotato tra venerdì e sabato a Tradate (sanificato, ha riaperto oggi).
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