Rossi sconsolato: “Ho visto i ragazzi piangere, non so cosa dire”
Il tecnico del Varese fatica a commentare la sconfitta del Provasi e storce il naso di fronte ad alcuni fischi arbitrali. Mazzoleni (Castellanzese): "Era più giusto il pareggio, noi bravi a non mollare"
Ezio Rossi sconsolato in sala stampa dopo un’altra sconfitta beffa patita dal suo Varese. Nelle parole del tecnico dal passato granata c’è però anche l’amarezza per alcune decisioni arbitrali giudicate poco azzeccate. Quasi senza voce, Achille Mazzoleni sul fronte opposto si gode il bel momento della sua Castellanzese pur ammettendo che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
ROSSI 1 – «Non ho parole: siamo qui a commentare una partita che solo chi l’ha vista può giudicarla. Purtroppo alla fine resta il risultato, però mi pare che la Castellanzese abbia superato la metà campo solo al 45′ del primo tempo quando è arrivato il gol dell’1-0. E poi, lasciamo perdere il rigore per loro e quello che poteva esserci per noi; saremo scarsi e ultimi in classifica però ci sono delle situazioni arbitrali che ci penalizzano. Anche quest’oggi. Sulla punizione del 2-2 per esempio l’arbitro ha fatto allontanare Otelé e poi non ha fischiato: insomma, è difficile commentare la gara dal punto di vista tecnico».
ROSSI 2 – «Resta una grande rabbia: ho visto diversi ragazzi piangere in spogliatoio, non solo Otelé che ha causato il rigore. Questo fa capire quanto tutti tengano a fare bene. Dico anche che il loro allenatore durante il match era arrabbiato per la prestazione della sua squadra, eppure abbiamo perso noi. Sono momenti difficili nel calcio come possono accadere nella vita e resto convinto che giocando così se ne perderanno poche. Ma intanto si è perso».
ROSSI 3 – «Il gruppo è sano, ha voglia di uscire da questa situazione. Sono due domeniche che vedo una sola squadra in campo e questo ci dà fiducia per il futuro… però a questo punto il Dio del calcio deve guardare verso di noi: oggi abbiamo colpito pali e traverse, sul 2-1 poteva arrivare il terzo gol nostro. Invece resta un senso di frustrazione anche se stiamo cercando di fare tutto il possibile».
MAZZOLENI 1 – «Sono qui da un anno e mezzo e credo sia la prima volta che rubacchiamo due punti: credo che il pareggio fosse il risultato più giusto. Alla fine il merito più grande è stato quello di crederci fino alla fine già dopo aver subito la rete del momentaneo 1-2. Nel primo tempo ci sono state poche occasioni ma alla fine eravamo 1-0 sfruttando la palla buona, pur non giocando il nostro calcio migliore. Abbiamo attraversato un black out nel primo quarto d’ora della ripresa e lì per qualche minuto sembrava che il Varese avesse preso il campo. Però i 4 che sono entrati hanno dato una spinta e cambiato l’inerzia della partita».
MAZZOLENI 2 – «Dopo le tre sconfitte abbiamo reagito con tre vittorie di fila, è scattato qualcosa a livello di fiducia e di entusiasmo. Ovvio, è meglio lavorare in una situazione del genere che dopo sconfitte come quella di Gozzano dove c’era stata una buona prestazione ma senza punti. Comunque il campionato è lungo, può riservare tante sorprese nel girone di ritorno: è utile mettere fieno in cascina e togliersi qualche soddisfazione. Battere squadre del calibro del Varese è una di questa, ma i biancorossi hanno dimostato anche oggi di non valere quella posizione in classifica».
MAZZOLENI 3 – «Fa piacere che i miei giocatori siano andati a consolare Otelé in occasione del rigore concesso. Di solito sono scene che si vedono a fine anno quando non c’è più tempo per recuperare. Il Varese ha fatto una buona partita, ci ha messo in difficoltà. Sono convinto che il Varese dimostrerà, non con le parole ma con i fatti, di poter uscire da questa situazione di classifica; sono sicuro che nel girone di ritorno, ma anche da domenica prossima, i biancorossi potranno ricominciare a fare punti».
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A forza di “se giochiamo cosi, ne perderemo poche”, la prima che vinceremo sarà l’anno prossimo in Eccellenza, a patto di iscriverci. In realtà, le scuse stanno a 0. La classifica è giusta. La squadra ha elementi non adatti alla d e chi l’ha costruita ha commesso un disastro dietro l’altro.