Come vanno le vaccinazioni contro il nuovo coronavirus nel mondo
I vaccini autorizzati e quelli in fase di sperimentazione, le vaccinazioni somministrate e la situazione in diversi paesi del mondo
Mentre nel mondo si continuano a mettere in campo misure di contenimento della pandemia da nuovo coronavirus, diversi paesi hanno iniziato con le vaccinazioni. Ovvero con quello strumento che dovrebbe portare l’umanità fuori da questa crisi. VareseNews ha deciso di fare un punto della situazione, per capire cosa stia avvenendo.
I VACCINI APPROVATI
Al momento sono tre i vaccini per i quali è stato approvato l’utilizzo. Il primo è quello di Pfizer-BioNTech, lo stesso che in questi giorni si è iniziato ad usare anche in Italia. Oltre che nel nostro paese, è utilizzato praticamente in tutta Europa e nel Nord America, oltre che in alcuni stati del Sud America e della penisola arabica. Poi c’è quello di Moderna, in uso in Canada e Stati Uniti. Infine il russo Sputnik V, in uso in Russia e Argentina. A questi si aggiunge il vaccino sviluppato da AstraZeneca, del quale pochi giorni fa il Regno Unito ha approvato l’utilizzo in emergenza.
I VACCINI IN APPROVAZIONE
Il New York Times ha realizzato una pagina che traccia in tempo reale la corsa verso lo sviluppo e l’approvazione di nuovi vaccini. Secondo questo strumento, oltre a quello di AstraZeneca ci sono altri 6 vaccini approvati per l’utilizzo in emergenza. Altri 20 sono in fase 3, l’ultima delle tre fasi di sviluppo di un vaccino, quella immediatamente precedente alla richiesta di autorizzazione alla commercializzazione. Ancora, 44 sono nella prima fase di test, quella necessaria a definire la sicurezza del prodotto e il dosaggio necessario, e 19 si trovano in fase 2.
LA SITUAZIONE NEL MONDO
Grazie ai dati raccolti da Our World in Data, è possibile monitorare l’andamento delle vaccinazioni in tutto il mondo. VareseNews ha utilizzato queste informazioni per costruire questo grafico, che mostra la percentuale di persone vaccinate in ogni paese del mondo. Si tratta di un grafico che si aggiorna in automatico ogni giorno.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è necessario raggiungere una copertura vaccinale compresa tra il 60 ed il 70% della popolazione affinché si inneschi l’immunità di gregge. Ovvero vaccinare tra le 6 e 7 persone ogni 10 così che la circolazione del virus subisca un arresto e siano protette anche le persone che ancora non sono state vaccinate.
ISRAELE
Il governo israeliano ha iniziato la sua campagna di vaccinazioni contro il Sars-CoV-2 lo scorso 20 dicembre. Israele è stata una delle nazioni più colpite dalla pandemia, con circa il 5% della popolazione risultato positivo al nuovo coronavirus. Per questo l’esecutivo si è mosso da subito con le case farmaceutiche per ottenere fiale di vaccino. La scelta è stata quella di dare priorità al personale sanitario, agli over 60 e alle persone con patologie che rappresentano fattori di rischio importanti. Le scorte di vaccino sono state suddivise in modo da semplificare la conservazione (che deve mantenere le fiale a -70 gradi) e da raggiungere più facilmente le zone più remote del paese. Ad oggi sono circa 1 milione gli israeliani che hanno ricevuto le vaccinazioni contro il Sars-CoV-2.
REGNO UNITO
Londra è stata la prima capitale del mondo ad approvare l’utilizzo del vaccino Pfizer-BioNTech e la prima a dare il via libera, seppur per un utilizzo limitato, a quello di AstraZeneca. La campagna vaccinale è iniziata lo scorso 8 dicembre e, ad oggi, ha permesso di immunizzare circa 1 milione di persone. Il paese, che sta fronteggiando la diffusione della più contagiosa variante, ha deciso di ritardare l’inoculazione della dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech, nel tentativo di fornire almeno una prima immunizzazione (efficace intorno all’80%) a quante più persone possibile. Il numero delle persone vaccinate è destinato a salire ulteriormente, visto che già questa settimana saranno disponibili le prime 530mila dosi del vaccino AstraZeneca.
FRANCIA
Sono appena 350 le persone vaccinate contro il Sars-CoV-2 in Francia, scrive il Financial Times, citando Le Parisien. Una circostanza rispetto alla quale il presidente Emmanuelle Macron si è scusato con la popolazione francese, dando mandato di accelerare le operazioni. Il piano vaccinale francese prevedeva infatti di immunizzare un milione di persone entro la fine di febbraio e di arrivare a 20 milioni a metà 2021. A pesare sui ritardi un generale scetticismo dei francesi rispetto al vaccino: secondo un sondaggio condotto da Ipsos solo il 40% dei cittadini d’Oltralpe è disposto a farselo iniettare. Pesa anche la scelta di vaccinare gli ospiti delle case di riposo all’interno delle Rsa che, costringendo gli operatori vaccinali a spostarsi, sta rallentando la somministrazione dei vaccini.
GERMANIA
Il ministro della Salute del governo federale Jens Spahn è al centro delle polemiche, con diversi governi regionali che lo accusano di non aver garantito una fornitura sufficiente di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Come se non bastasse, la consegna prevista per la prima settimana di gennaio è stata cancellata. Bisognerà aspettare l’8 gennaio perché arrivi un nuovo carico con 670mila dosi. Intanto sono circa 50mila le persone vaccinate nel Paese. Il governo federale ha scelto di dare priorità agli operatori sanitari e agli anziani con più di 80 anni.
STATI UNITI
Sono più di 4,2 milioni gli americani, compreso il presidente eletto Joe Biden, che hanno ricevuto il vaccino contro il Sars-CoV-2. Il direttore dell’NIH Anthony Fauci ha definito troppo lento il ritmo con cui procedono le vaccinazioni, chiedendo un’accelerazione. In totale nel paese sono state distribuite 13 milioni di dosi di vaccino, tra quello di Pfizer-BioNTech e quello di Moderna. La scelta è stata quella di iniziare a vaccinare gli operatori sanitari e gli ospiti delle case di riposo. Il protocollo prevede poi che siano vaccinati i lavoratori cosiddetti essenziali, ovvero le forze dell’ordine ma anche chi opera nell’agricoltura e nel commercio di prodotti alimentari, e gli over 75. Una terza fase vedrà l’immunizzazione degli over 65, delle persone con meno di 65 anni che presentino delle patologie che rappresentano un fattore di rischio e di chi lavora in settore come i trasporti, la logistica e l’energia.
CINA
Pechino ha individuato nove gruppi di cittadini di età compresa tra i 18 ed i 59 anni che dovranno essere vaccinati entro il capodanno cinese, che quest’anno cade il 12 febbraio. Di questi gruppi fanno parte il personale sanitario, i lavoratori del settore dei traporti e dei servizi sociali, impiegati statali e persone che devono viaggiare all’estero per motivi di lavoro. La somministrazione del vaccino è gratuita.
Foto di Jeyaratnam Caniceus da Pixabay
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