Adolescenti in epoca Covid, a Gallarate arriva l’educativa di strada
Dopo i recenti episodi di risse, il Comune ha deciso di attivare unità "di strada" per intercettare il disagio dei più giovani. Il servizio sarà curato dagli educatori di Coop Lotta contro l'emarginazione
Nelle piazze e nei parchi di Gallarate arrivano gli educatori di strada, per prendere contatto con il mondo degli adolescenti e intercettare il disagio ed eventuali problemi. Il progetto si chiama “Zona d’ascolta-Take a break”
«Dopo gli episodi di disagio emersi anche con la rissa sventata in centro, ci siamo interrogati su cosa potesse fare l’amministrazione» dice il sindaco Andrea Cassani. Di qui l’idea di attivare uno strumento – l’educativa di strada, appunto – usato in passato in vari Comuni della zona ma poco esplorato a Gallarate. «Per non gravare sui costi, siamo riusciti a modificare un progetto già esistente in città»
«L’idea è di intercettare il bisogno, anche legato alla pandemia, e di lavorare con i servizi sociali su alcune problematiche» dice l’assessore al sociale Stefania Cribioli, che ha seguito la “conversione” del progetto, dalla prevenzione nelle scuole a quella fatta nei luoghi di socialità spontanea, che sono cambiati e modificati in questi mesi, per effetto dei diversi strumenti – il lockdown, il coprifuoco, le limitazioni – usati in questi mesi per il contrasto alla pandemia.
L’intervento «nasce da una consolidata esperienza, anche se è la prima volta che ci affacciamo a Gallarate» dice Cristina Ronzoni, coordinatrice di CS&L, capofila del progetto che prevede come partner Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Centro Servizi Volontariato di Varese, Mondovisione, la sezione giovanile del locale comitato di Croce Rossa Italiana, l’Asst Valle Olona per l’aspetto della prevenzione da dipendenze.
Il progetto attinge a fondi sociali europei erogati da Regione e prevede l’intervento con un’unità mobile, due giorni a settimana, con due educatori. «Sono interventi che nascono di solito nel contesto della movida e del mondo della notte, per la prevenzione degli abusi da sostanze» spiega Roberta Bettoni, della cooperativa Lotta all’emarginazione. Il mondo della vita notturna in questo periodo è scomparso a causa del coprifuoco, «ma non per questo i consumi di sostanze non sono diminuiti». «Gli adolescenti e i giovani consumano sostenze chiusi in casa (soprattutto alcol) o si ritrovano in strada».
Gli abusi di sostanze sono solo una delle modalità in cui emerge un disagio più ampio. «I ragazzi – continua Bettoni – sono stati penalizzati nella socialità, con la didattica a distanza, l’impossibilità di trovarsi la sera: i genitori faticano a gestire le situazioni e si moltiplicano anche i casi di ragazzi che si chiudono nell’isolamento davanti a uno schermo».
Il progetto attivato a Gallarate punta però prima di tutto a lavorare con i ragazzi che si trovano all’aperto, con modalità più o meno rispettose anche delle regole del periodo Covid. Dal “mondo della notte” si passa all’interazione con i ragazzi di giorno: «In questa fase andiamo a potenziare l’intervento diurno, in piazze, strade, luoghi in cui i ragazzi si riuniscono» dice Manuel Battaggi, operatore della cooperativa. «Vediamo anche casi di ragazzi che si riuniscono all’aperto, anche in modalità non regolare: abbiamo anche possibilità di distribuire mascherine, cercheremo di spiegare come proteggersi e di evitare che il disagio sfoci in comportamenti violenti e aggressivi».
Ci sono anche un numero di riferimento – 366 7568836 – e spazi social su Facebook e Instagram – take a break.
L’intervento in strada sostituirà anche il servizio di sportello che un volta era attivato nelle scuole, in particolare al CFP e all’istituto Ponti.
L’assessore al sociale Cribioli ha poi ricordato che – oltre all’intervento con gli adolescenti in strada – il Comune ha anche attivato una serie d’incontri rivolti invece prevalentemente ai genitori, sul tema della prevenzione del disagio.
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