Amici di Bizzozero: “Perchè è meglio far passare i camion per Varese da via Selene”

L'associazione ha presentato un documento all'Amministrazione comunale che spiega: "Il perchè di un no all'utilizzo della via Piana di Luco, e un si a via Selene come scelta ponderata per il traffico pesante".

via piana di luco varese schianno

Non c’è solo il comitato “Salviamo Selene” a presidiare la valle della Selvagna, quel territorio verde, ora compreso nel PLIS “cintura verde sud” , che sta tra via Gasparotto e viale Borri a Varese e tocca anche i comuni di Gazzada e Lozza.

A dire la loro, forti delle battaglie che conducono decenni, c’è anche l’associazione Amici di Bizzozero, che: «Fin dal suo nascere, 25 anni fa, si è impegnata per difendere quel che rimaneva del verde contro speculatori che con molta fantasia avevano tentato di distruggere il parco con progetti di abitazione intensiva, oppure con carceri o archivi legali».

Anche l’associazione ha presentato infatti un lungo e articolato documento all’amministrazione, su richiesta della Commissione congiunta che li ha ascoltati, che spiega: “Il perchè di un no all’utilizzo della via Piana di Luco, e un si a via Selene come scelta ponderata per il traffico pesante“.

IL DOCUMENTO INTEGRALE SU VIA SELENE DEGLI AMICI DI BIZZOZERO

Venti pagine, con testimonianze fotografiche e tabelle suddivise in argomenti, che spiegano, tra l’altro, che  “via Selene interessa il parco solo marginalmente, mentre via Piana di Luco è presente al suo interno e lo taglia trasversalmente” che la “Fauna selvatica attraversa regolarmente via Piana di Luco” o che “il percorso dei camion in via Piana di Luco ha un impatto ambientale molto superiore che il percorso in via Selene”.

Anche l’associazione Amici di Bizzozero, in conclusione del report, ha delle richieste per l’amministrazione: «È essenziale che i lavori in corso per il collegamento e l’adeguamento di via Selene non rimangano isolati ma vengano seguiti immediatamente dall’adeguamento del breve tratto della via per Schianno, per realizzare un lavoro completo dotato di una logica giustificazione, indispensabile affinché i mezzi pesanti possano raggiungere agevolmente la zona industriale».

Inoltre, secondo l’associazione: «E’ quantomeno strano che l’amministrazione comunale abbia chiesto ai realizzatori del centro commerciale ex Malerba una compensazione con opere di sistemazione al parco di villa Toeplitz: strano perché il termine compensazione significa pareggiare una differenza di situazione per un danno/disagio creato. Il danno/disagio creato non è con il parco di villa Toeplitz ma con il territorio attorno all’intervento, ed è questo ciò per cui si dovrebbe battere. Un’altra necessità per il bene del parco è: ripristinare le aree umidi, paludose e lacustri, distrutte per esigenze industriali; sistemare le varie zone, adeguando correttamente i sentieri con interventi di sistemazione, manutenzione, pulizia e aggiornamento della cartellonistica».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Febbraio 2021
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