Bentornato Douglas: Toney si accende in tempo e trascina Varese
La guardia non giocava una partita da 40 giorni: fatica in avvio ma è decisivo nel quarto conclusivo. Ruzzier ancora solido, Jakovics frizzante mentre Beane paga la cattiva forma
![Openjobmetis Varese - Happy Casa Brindisi 76-74](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/02/caricamento-temporaneo-per-contributo-1612463828i9vb62jkjg26u7zj-1201732.610x431.jpg)
BEANE 5,5 – L’ultimo a uscire dal tunnel dei tamponi, prova a rendersi utile e qualche volta ci riesce, però incide poco nell’economia della partita. Un paio di lampi offensivi (bello quello allo scadere del 20′) ma zero contorno, nonostante nel finale Bulleri lo sguinzagli di nuovo in campo proferendolo a Strautins o Jakovics. Se la forma è questa, dovessimo decidere noi stasera, lo terremmo fuori dalle rotazioni domenica a favore di Egbunu. Però ci sono due giorni per migliorare la condizione.
MORSE 6,5 – Quando Scola finisce la benzina dopo le prime “sgasate” (e due falli), il pivot americano raccoglie al meglio il testimone facendosi trovare pronto in area. Paga anche lui il mix di qualità e fisico di Perkins però è nel quintetto che dà nuove certezze difensive a Varese. Insomma, fa di tutto per evitare di finire in tribuna con Cremona.
SCOLA 6 – Inizio galattico, poi tanta tanta fatica: la fisicità di Perkins è un passaggio a livello spesso insormontabile per l’argentino che ha il torto di forzare troppo in un momento in cui – è evidente – le gambe non vanno di pari passo con le idee. Dà un’altra sferzata nel terzo periodo, poi manca i canestri della sicurezza. Va però detto che nell’ultimo quarto, anche con l’esperienza, dà un miglior contributo a guardia del canestro. Otto rimbalzi a guarnire una partita faticosa, ma vinta.
DE NICOLAO 6,5 – Non ha la mano favolosa esibita a Desio però il piglio è il medesimo: si prende tiri senza paura, trova qualche “magata” (rimbalzo d’attacco su un libero sbagliato e piroetta vincente da sotto), guadagna quasi un quarto d’ora di impiego pur se a roster completo.
JAKOVICS 6,5 – Altro indiziato per il turnover (con Morse), offre una di quelle prestazioni che l’hanno fatto benvolere lo scorso anno. Non perfetta, ci mancherebbe, ma ricca di sacrificio nel corpo a corpo e capace di riservare qualche bella soddisfazione in fase d’attacco. A partire dalla tripla del sorpasso che corrobora tutta Varese.
La Openjobmetis rompe la serie nera: battuta Brindisi sul filo di lana
RUZZIER 7 – Otto punti, cinque assist, zero palle perse e due triple che lanciano al galoppo un’Openjobmetis desiderosa di rimontare. Mica male per il play che nelle ultime uscite è sembrato decisamente in crescita. Contro Brindisi attende il suo turno, non chiede ruoli da protagonista ma è autore di una gara assai solida: lo attendiamo con Cremona per la classica “partita dell’ex”, sperando sia meno timido in attacco.
STRAUTINS 6,5 – Cifre molto buone per uno che ha passato mezza partita in panchina per scelta tecnica che, onestamente, non condividiamo in pieno. Perché Arturs ruggisce a rimbalzo (7), guadagna falli nel traffico e appare più disciplinato di altre volte in retroguardia. Bulleri ha preso altre strade, ma alla fine è stato premiato ed è questo ciò che conta.
DE VICO 5,5 (IL PEGGIORE) – Utile, molto, nel trovare equilibrio a protezione del canestro tant’è vero che il Bullo lo tiene in campo nel finale nonostante la mira completamente scentrata. Certo che quell’1 su 9 dal campo – un paio di errori nei momenti cruciali – è un po’ troppo pesante per premiarlo nelle pagelle. Bravo nel farsi spintacchiare da Perkins in occasione del fallo in attacco che ha tolto a Brindisi un pallone fondamentale.
FERRERO 6 – Uno di quelli meno in forma, senza dubbio, trova però lo spazio per segnare un gran tiro da… 2,9, nel senso che tutti pensano sia una tripla e invece è da “piede sulla linea”. Solo 7′ in campo, giusto per dare qualche sportellata.
DOUGLAS 7,5 (IL MIGLIORE) – Se Varese taglia il traguardo con le braccia alzate, il merito principale è di Toney Douglas, uno di quelli costretti a uno stop lungo dal coronavirus. Fors’anche per questo – non giocava da quasi 40 giorni – l’esterno ci mette parecchio a prendere le misure (ma ha il merito di non forzare quando capisce di non avere spazi). Poi, da vecchio lupo di mare quale è, trova i varchi giusti, prende coraggio in penetrazione e al momento giusto colpisce con una tripla e un tiro difficile dalla media. Infine, pur sbagliando, si prende anche qualche responsabilità che gli altri declinano gentilmente. Sarà mancato il canestrone decisivo, ma non le mosse per arrivare alla vittoria.
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