Cittadini “scienziati“ e cacciatori di farfalle
Anche nel prato dietro casa è possibile partecipare al progetto di una ong che ha come obiettivo la conservazione delle specie. Un aiuto che sempre più enti rivolgono a chi ha a cuore l'ambiente
Una foto da vicino scattata ad una farfalla che si posa su di un fiore.
Può rimanere nel “rullino“ del cellulare o contribuire ad un progetto di catalogazione delle specie presenti anche nel giardino dietro casa e rappresentare un elemento utile per conservare il patrimonio di biodiversità messo a rischio da inquinamento e cambiamenti climatici.
Proprio come la famosa teoria del caos, che trasforma però l’esito distopico della storia ( il famoso “battito d’ali di farfalla qui che può causare un uragano chissà dove”: cioè lo studio, attraverso modelli propri della fisica matematica, dei sistemi dinamici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali) in una speranza di vita.
In questo contesto si innesta il progetto “Save the Butterflies” promosso dalla World Sustainability Organization, un’organizzazione non governativa il cui scopo è proteggere gli habitat in pericolo e le specie minacciate di estinzione a livello globale attraverso le certificazioni di sostenibilità Friend of the Sea e Friend of the Earth e i relativi progetti di conservazione e sensibilizzazione, per esempio proprio il censimento globale delle farfalle per promuovere la loro conservazione attraverso il contributo dei cittadini.
Basta scattare una foto ravvicinata della farfalla, evitando di disturbarla, e inviarla tramite WhatsApp +39 351 2522520, insieme alle coordinate di posizione.
Friend of the Earth ti farà conoscere il nome della specie e le informazioni verranno archiviate su una mappa interattiva.
Le informazioni aiuteranno a produrre statistiche per implementare le migliori misure di conservazione. Inoltre, ogni mese Friend of the Earth premierà colui che avrà inviato il maggior numero di fotografie.
Qui è possibile trovare informazioni dettagliate del progetto : https://friendoftheearth.org/conservation-project/save-the-butterflies/
Non è la prima volta che progetti come questo si affacciano anche in provincia di Varese attraverso il coinvolgimento dei cittadini in quella pratica appunto di “citizen science” che costituisce educazione ambientale e spesso collante fra generazioni.
La Lipu ha di recente fatto partire il progetto a Varese e provincia per il censimento dei rondoni, progetto lanciato lo scorso anno ma che ha subito una battuta d’arresto per la pandemia.
Il sistema SMILE per il monitoraggio dei laghi consente per esempio a ciascun osservatore di segnalare scarichi o schiume nei laghi prealpini, oppure il Comune di Varese e l’Università dell’Insubria hanno lanciato la proposta di segnalare le colonie di scoiattoli in città servendosi proprio di un cellulare e dell’innata capacità di osservazione (il progetto si chiama “SelvatiCittà”).
Infine – ma non è l’ultimo – da pochissimi giorni è partito il progetto nella valle del Lanza per segnalare grufolate, insogli e piste cioè segni della presenza del cinghiale, sempre attraverso le foto dal cellulare da inviare alle guardie ecologiche per consentire loro di capire con precisione la presenza degli ungulati.
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