Cocaina “Coronavirus”, questione di marketing
Il maxi sequestro della guardia di finanza svela gli espedienti per vendere di più nel mondo dello spaccio all'ingrosso. Resta da scoprire da dove arrivasse la droga e dove fosse diretta
![Generica 2020](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/02/generica-2020-1202529.610x431.jpg)
Cinquanta panetti contenuti in borsoni sportivi: quando i finanzieri di Varese hanno scoperto il contenuto, si sono accorti di aver intrappolato nella rete dei controlli “di iniziativa“ un carico importante di cocaina.
Mezzo quintale, valore di svariati milioni di euro. E un particolare, quella scritta “Coronav” col faccino stilizzato del virus, in verde.
Che le sostanze stupefacenti abbiano da sempre attirato la fantasia di produttori e venditori è cosa nota, a partire dalle polemiche di cui neppure Sanremo, qualche anno fa, risultò immune per quella tanto discussa “Rolls Royce“: riferimento a un pensiero dell’eterna Marilyn («Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò»: come darle torto?), o apologia dell’omonima pasticca di “MDMA” (3,4-metilenediossimetanfetamina, o Ecstasy) da prendere per “sciogliersi” in discoteca?
Questione di marketing. Perché anche dare un nome a una certa tipologia di sostanza, a seconda per esempio del taglio, o della provenienza, può aiutare.
Cioè: nei panni di uno spacciatore, vale a dire il soggetto a cui era destinata parte della droga sequestrata venerdì scorso a Vedano Olona, un conto è vedersi arrivare un anonimo sacchettino di polvere bianca o un panetto qualunque di cocaina pressata. Altra faccenda è sapere di avere per le mani una sostanza così “buona“ da risultare virale. E magari utilizzare proprio quel nome nosro malgrado abusato da un anno a questa parte per indicare l’arrivo di un carico di quella buona: «È arrivato il coronavirus»
Ecco spiegato il motivo di quel particolare packaging il cui contenuto è ora al vaglio degli investigatori per risalire al percorso fatto dallo stupefacente. Resta da scoprire da dove arrivasse la droga e dove fosse diretta
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