Il comitato “Difendiamo Selene” contro “il silenzio dell’amministrazione comunale” di Varese
Un mese fa la commissione congiunta che ha ascoltato i due comitati interessati ai lavori della nuova Esselunga. "Ma fino ad ora nessuna risposta ai documenti presentati: ne va della credibilità delle istituzioni"
Il comitato “Difendiamo Selene” porta all’attenzione dei cittadini «La totale assenza di risposte alle legittime domande del Comitato in merito all’evoluzione dei lavori del comparto Ex-Malerba che coinvolgono Via Selene stessa» con una lunga lettera aperta, che ricostruisce i passaggi di una audizione in commissione e degli effetti annunciati che non hanno avuto ancora riscontro .
«Il 13 gennaio scorso, oltre un mese fa quindi, si era svolta la Commissione Congiunta Lavori Pubblici/Ambiente/Urbanistica, durante la quale il Comitato aveva sollevato le proprie istanze ed i propri dubbi sui lavori in corso d’opera – spiegano nella nota – A chiusura della Commissione, era stata richiesta da parte degli Assessori presenti e confermata dai Presidenti di Commissione coinvolti, la realizzazione di un documento scritto che riepilogasse le suddette istanze, per consentire agli Assessori stessi e ai Dirigenti operativi di dare risposte puntuali ed esaustive».
Questo documento: «È stato protocollato il 20 gennaio e reso pubblico pochi giorni dopo. Il 28 gennaio abbiamo anche scritto direttamente ai Dirigenti degli Assessorati che ci hanno risposto il giorno stesso, rassicurandoci che avremmo ottenuto le risposte ai quesiti».
Nel frattempo: «Abbiamo avviato, il giorno 2 febbraio, una fattiva interlocuzione con l’Assessorato all’Ambiente sui temi di tutela della zona umida, coinvolgendo vari soggetti e associazioni. Ma su tutte le altre questioni non c’è ancora stato nessun riscontro».
Il comitato a questo punto, commenta e conclude: «Siamo fieri del nostro impegno, gli abbiamo dedicato tempo ed attenzione. Un’Amministrazione dovrebbe essere altrettanto fiera di avere cittadini che si impegnano in questo modo, al di là che concordino o si oppongano rispettosamente, ma legittimamente, ai progetti che porta avanti. Quegli stessi cittadini che, nell’esercitare il principio democratico di partecipazione, si aspettano delle risposte chiare e tempestive. Ne va del rispetto, dell’educazione, ne va anche della credibilità delle Istituzioni che tanto invocano, a parole, la partecipazione democratica, ignorandola quando poi la incontrano».
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