Covid, l’appello dei medici lombardi: “Sosteniamo le istituzioni sanitarie per arginare la terza ondata”
Il sindacato Anaao Assomed interviene chiedendo ai cittadini e alle istituzioni di aumentare l'impegno e l'incisività per dare un contributo decisivo alla lotta contro il covid-19
(Foto di Maurizio Borserini) – Con l’aggravarsi della situazione pandemica che ha obbligato Regione Lombardia ad istituire zone rosse “mitigate” e zone arancioni “rafforzate” soprattutto nell’area orientale, il sindacato Anaao Assomed Lombardia rinnova l’appello ai cittadini, alla Regione e alle direzioni strategiche per contribuire attivamente nella lotta contro il covid-19.
«Ognuno faccia la propria parte per contenere il diffondersi dell’infezione – dice Stefano Magnone, segretario regionale di Anaao Assomed Lombardia – Purtroppo i comportamenti individuali non sono un dettaglio, ma costituiscono un elemento fondamentale per aiutarci a controllare la pandemia. Non bastano i provvedimenti restrittivi che impattano su libertà individuali ed economia, se non sono seguiti dall’adesione di tutti i cittadini. Per contrastare l’acuirsi della pandemia e arginare la possibilità di sviluppo di una terza ondata, l’apporto dei singoli necessita del sostegno della Regione e delle istituzioni sanitarie lombarde, impegnate nel reclutamento di nuovo personale, che deve essere preliminarmente formato».
Ormai da alcune settimane, gli ospedali della provincia di Brescia e delle immediate vicinanze stanno attraversando un periodo critico e i pazienti vengono frequentemente trasferiti altrove. Il sindacato sostiene l’importanza di una collaborazione incisiva ed efficace, che non dimentichi né trascuri attività ospedaliere ordinarie e pazienti no covid che vengono curati presso gli ospedali del territorio.
Secondo Magnone, senza ulteriori rinforzi il sistema sanitario non può reggere. «Con questo appello – conclude – chiediamo a Regione Lombardia e a tutte le aziende ed enti del servizio sanitario regionale di compiere uno sforzo ulteriore nell’assunzione di un maggior numero di medici e dirigenti sanitari per fronteggiare la pandemia e sostenere la campagna vaccinale».
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