Illustrazioni, foto poesie e disegni: online il Social Lab dei ragazzi
Promosso da Gulliver partendo dall'idea di un gruppo di adolescenti, Social Lab valorizza espressioni e diversità dei ragazzi anche sui social

Rappresentato da una macchia di colore che cambia spesso tonalità, è online Social Lab, lo spazio virtuale ideato e animato da un gruppo di adolescenti e sostenuto dal Centro Gulliver. A presentare ufficialmente il progetto venerdì 26 febbraio in diretta Facebook e YouTube, Valeria Genduso che conduce il gruppo di giovanissimi assieme a con Simone Zignani, psicologo, psicoterapeuta e anche anima tecnica del progetto.
“Social Lab in realtà è nato nel giugno scorso, alla fine del lungo lockdown, da un’idea di un gruppo di adolescenti che hanno sentito il bisogno di creare un luogo di espressione, che è virtuale perché gli incontri si svolgono su Zoom, ma anche reale perché è un luogo di espressione e di socialità, dove dare spazio alle proprie passioni, scoprirne di nuove e valorizzare le proprie competenze, anche comunicative, e impararne di nuove con gli altri, valorizzando la diversità”, ha spiegato Genduso.
Tra i primi animatori di Social Lab tre giovanissimi: Simone Tiziani, Viola Losco e Marco Mercuri. Ciascuno autore di uno dei lavori espressivi già online sul sito e sul canale Instagram del progetto. Di Marco ad esempio le illustrazioni: la prima ad esempio, sugli X-Man, viene mostrata nelle diverse fasi di realizzazione. Poi ci sono le recensioni di Simone: “Avevo già aperto un piccolo blog – ha detto – ma la condivisione su social lab rende questo lavoro più significativo, proprio perché incontra le diverse opinioni degli altri“.
E poi c’è Viola, che ha già pubblicato sul sito una recensione ed è anche tra gli autori della sezione poesie (che sarà online tra breve): “Mi sono avvicinata da poco alla poesia – ha raccontato prima di leggere alcuni versi della sua “Lasceremo il segno” – Ho scoperto che mi fa stare bene e credo che condividerle possa aiutare altri a riconoscere ed esprimere a loro volta le proprie emozioni“.

L’idea di dare valore ed esprimere la diversità, proprio quella diversità che troppo spesso fa paura e invece è motore della crescita, piace ai ragazzi e anche alle autorità che hanno partecipato alla presentazione del progetto: il consigliere regionale Samuele Astuti, l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Varese Francesca Strazzi, ma anche don Marco Casale e Pier Carlo Citerio, punto di riferimento con la sua esperienza della comunità pastorale.
“Il Gulliver è nato 35 anni fa per occuparsi di tossicodipendenza, ma ha poi ampliato il proprio agire nel campo della prevenzione del disagio giovanile passando dall’essere una comunità che cura a un luogo dove la fragilità diventa forza – ha ricordato il presidente del Gulliver Emilio Curtò – In questo momento di grande difficoltà per le minori possibilità di socializzare e di condividere esperienze, un Social Lab dove i ragazzi possano incontrarsi ed esprimersi è di vitale importanza per il benessere di tutta la comunità”.
Per partecipare al Social Lab contattare il centro Gulliver: “il gruppo rimane aperto e dinamico – assicura Genduso invitando i ragazzi incuriositi ad aderire al progetto – partecipare dà molte soddisfazione”.
Social Lab è online sul sito www.sociallab.altervista.org e sui canali Instagram e YouTube @social_lab.
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