La Carnaghese rinuncia a organizzare il GP dell’Arno 2021
Per il secondo anno consecutivo, la gara internazionale juniores non sarà disputata. "In questo momento è l'unica scelta sensata"
Per il secondo anno consecutivo, il Gran Premio dell’Arno di ciclismo non sarà disputato. Lo ha annunciato a malincuore la Società Ciclistica Carnaghese, il club a cui fa capo l’organizzazione della gara giovanile (categoria juniores) di respiro internazionale. (foto in alto: il podio 2019 con il vincitore Lorenzo Balestra)
La prova sarebbe stata in calendario il prossimo 6 giugno – una domenica – ma la situazione in corso, legata alla pandemia, ha consigliato i dirigenti del sodalizio di non proseguire con l’allestimento, dando appuntamento direttamente al 2020. «Diamo questa comunicazione con il cuore a pezzi perché dopo la rinuncia forzata della scorsa stagione eravamo pronti a ripartire con lo stesso entusiasmo mostrato in questi anni – scrivono gli uomini diretti dall’appassionato presidente Adriano Zanzi – Ma l’evolversi della pandemia ci ha fatto capire che in questo momento delicato, questa fosse l’unica scelta sensata».
«Abbiamo analizzato ogni più piccolo aspetto organizzativo e siamo giunti alla conclusione che, non potendo garantire un evento non solo all’altezza delle nostre aspettative, ma anche di quelle di tutte le persone e degli enti coinvolti, sia più giusto sospendere anche quest’anno l’organizzazione dell’evento, rimandando tutto al 2022».
La Carnaghese avrebbe avuto difficoltà nel rispettare i protocolli in vigore per diminuire il rischio di contagi, visto che le normative attuali prevedono un maggior numero di addetti per il controllo delle zone transennate. «I volontari nel ciclismo hanno sempre avuto un ruolo fondamentale ma, oltre a coloro che non ci sono più, dobbiamo comprendere anche tutti coloro che non se la sentono di dare la disponibilità in questo momento». Al netto, poi, dei maggiori costi che una organizzazione deve sostenere per applicare al meglio tutte le normative anti-contagio.
Scartata invece l’ipotesi di uno spostamento della data prescelta, una questione di rispetto verso le società sportive «che in questo periodo programmano la loro stagione già piena di difficoltà. Abbiamo preferito non attendere oltre e assumere una decisione chiara e netta. Nel DNA della Carnaghese ci sono sempre stati correttezza e professionalità e abbiamo deciso di applicarle con ancora maggiore determinazione in questo momento così difficile».
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