Dopo l’incendio di marzo 2020 la Tekni Plex di Gallarate riparte: “qui il futuro c’è”
Nel marzo 2020 nell'azienda gallaratese Tekni Plex Gallazzi Spa era scoppiato un incendio. Dopo 10 mesi di ristrutturazione si guarda al futuro: il segno di un'Italia che vuole ripartire
«Il 21 marzo eravamo tutti disperati. Alcuni di noi lavorano qui da venti anni e vedere la propria azienda che brucia è devastante», raccontano gli operai di Tekni Plex Gallazzi Spa, l’azienda del quartiere di Cedrate (Gallarate) in cui lo scorso marzo è scoppiato un incendio durante le operazioni di montaggio e manutenzione di una calandra.
L’azienda produce materiale plastico, film in PVC (pellicola); la causa dell’incendio era stata l’accensione dell’olio, partito dalla macchine. Fortunatamente i dipendenti sono evacuati in fretta e quel giorno nessuno si è ferito: «Per fortuna la vasca interrata e tutto lo stabilimento hanno l’impianto anti incendio: l’attrezzatura ha aiutato a evitare il peggio».
A quasi un anno da quell’episodio, la ditta guarda già al futuro. «Quando l’azienda è stata chiusa da marzo in poi i lavori di restyling sono subito ripartiti: ora il territorio riprende una realtà che gli appartiene», spiega Antonino Crisafulli, managing director, alla presenza del sindaco, Andrea Cassani, dell’assessora alle Attività produttive, Claudia Mazzetti e degli onorevoli Stefano Candiani e Dario Galli, venuti a verificare lo stato dei lavori lunedì 1 febbraio.
La Tekni Plex conta 60 dipendenti al suo interno che, da marzo in poi, si sono alternati tra la cassa integrazione e il lavoro nelle altre filiali, come quella di Tradate: «Ora in molti sono rientrati a pieno regime, altri sono ancora a Tradate». Un grande segnale di attenzione ai propri lavoratori, visto il crollo del fatturato, passato da 38 a meno di 8 milioni di euro nel 2020.
Adesso si lavora con una fatturazione ridotta (circa al 30%) rispetto al pieno regime, che si dovrebbe raggiungere a restyling concluso.
I lavori in 10 mesi
Già qualche giorno dopo l’incendio erano partiti i lavori per la ricostruzione, dopo aver contattato – la sera stessa dell’incendio – diverse aziende che provvedessero alla rimozione delle macerie. In dieci mesi, infatti, con 120 operai impiegati nella ristrutturazione (divisi su due turni), i lavori sono quasi al completo (con un costo, a oggi, di 31 milioni di euro): a ottobre è stato rimessa in funzione la prima delle tre calandre per la realizzazione dei film in Pvc. «In primavera dovremmo raggiungere la ristrutturazione completa con la seconda macchina», continua Crisafulli, «con la seconda macchina dovrebbero rientrare gli altri dipendenti che sono nella filiale».
Il cantiere “mancante” riguarda la seconda calandra, i lavori dovrebbero finire tra aprile e maggio. L’incendio ha distrutto tutta l’area produzione, che comprende dosatura e calandra: «Prima avevamo tre calandre. Ora Stiamo lavorando a una seconda calandra, che sarà più nuova e più grande».
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